COMUNICATO STAMPA
“NEL GIORNO DELLA MEMORIA I GIOVANI AVVOCATI ITALIANI RICORDANO I COLLEGHI EBREI ESPULSI DAGLI ALBI A SEGUITO DELLE LEGGI RAZZIALI”
“Nel giorno della memoria esprimiamo la nostra profonda vergogna per le cancellazioni dagli albi dei nostri Colleghi di religione ebraica a seguito delle leggi razziali” rileva in una nota l’Unione Giovani Avvocati Italiani.
“Poco nota è la mancata opposizione da parte dell’ allora istituzione forense nazionale rispetto all’esecuzione delle leggi razziali. E’ storicamente provato che il cd “Consiglio Superiore Forense” non esitò a rigettare con una “decisione - standard” - in un’unica serie di sedute tra il 17 ed il 19 dicembre 1940 – i ricorsi disperati degli avvocati ebrei avverso le loro invereconde cancellazioni dall’ albo ordinario a seguito della legge n. 1054 del 29.06.1939 recante norme in tema di “Disciplina dell’esercizio delle professioni da parte dei cittadini di razza ebraica”.
Con queste “decisioni-tipo” - nell’aderire burocraticamente ai principi ispiratori delle leggi razziali fasciste - non si salvarono i Colleghi ebrei e l’ immagine degli avvocati italiani da un’ onta ancora oggi poco conosciuta.
Per noi è ancora più motivo di grande vanto avere avuto anni fa - come Segretario Nazionale della nostra associazione – un Collega di religione ebraica.
Denunciamo infine pubblicamente come in un triste ritorno ciclico della storia, pur con gli evidenti distinguo delle due situazioni storiche e sociali che allora erano collegati addirittura a criteri di fantomatiche “razze”, nelle prossime settimane oltre 70.000 avvocati rischieranno l’espulsione dagli albi per legge, anche qui quindi una cancellazione non richiesta, né voluta, per problemi correlati questa volta alle loro condizioni economico-reddituali a seguito dell’applicazione della famigerata controriforma forense” conclude nella nota l’associazione che riunisce i Giovani Avvocati Italiani.