Ricerca su Donne Avvocato in Italia e nel Continente Europeo
Inviato: gio ott 25, 2007 11:30 pm
Negli allegati lì tra gli altri dati e percentuali anche:
- la ricerca relativa al numero di Donne Avvocato Consiglieri e Presidenti in circa il 75% degli Ordini Italiani
- la ricerca relativa al numero di Donne Avvocato nei Consigli Nazionali degli Avvocati nell'ambito del Continente Europeo, nonchè il numero di donne Avvocato iscritte nelle diverse National Bar Associations nel continente europeo.
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http://rassegna.camera.it/chiosco_new/p ... icle=FT7T6
Avvocati, Italia ultima per le donne ai vertici
9/10/2007
Articolo de Il Sole 24 Ore www.ilsole24ore.com
Rappresentanza. Ricerca dell' "A.N.P.A.-GIOVANI LEGALI ITALIANI"
La mancanza di donne nel Consiglio nazionale forense è una particolarità tutta italiana. In nessuno degli Ordini o associazioni di avvocati di 25 Paesi europei c’è una situazione simile: si va da un minimo di presenze del 7% in Romania a un massimo del 63,6% in Germania. L’Italia, sola,sta a zero. Due donne avvocato, che pure sono entrate in Parlamento, non si stupiscono affatto. Giulia Bongiorno, 41 anni, ex difensore di Giulio Andreotti e deputato di An, e Maretta Scoca, 69 anni, civilista ed ex sottosegretario alla Giustizia del governo D’Alema, commentano con lo stesso disincanto i risultati dell’indagine realizzata dall’Anpa-Giovani legali italiani. Un’indagine sul numero di rappresentanti donne negli organismi direttivi (si veda la tabella), fatta contattando direttamente Ordini o associazioni Paese per Paese e attingendo dal sito http://www.ccbe.org (il Consiglio degli avvocati e delle società legali d’Europa). Il risultato è che se la media di donne iscritte all’Albo degli avvocati (36%) è di poco superiore a quella europea (35%), la rappresentatività ai vertici in Italia (0%) non permettere di fare alcun paragone con gli altri Paesi. E’ un fenomeno ben noto (si veda il «Sole-24 Ore» del 27 settembre). Viene da chiedersi se in realtà le professioniste italiane, sempre più numerose, abbiano poco interesse a impegnarsi. «Guai a dire così — risponde Bongiorno - non stanno ai vertici istituzionali di categoria perché non le fanno stare. Perché è già una conquista essere un avvocato affermato. Perché oggi, paradossalmente, è peggio di quando ho iniziato io, penalista negli anni ‘8o a Palermo». In che senso? «Ero un’anomalia, ma almeno allora tutti riconoscevano che per le donne era difficile già solo esercitare». E ora? «Gli uomini dicono che la parità è stata raggiunta, che il problema è superato. Si dà per scontato il doppio ruolo :di compagna e professionista». Il doppio ruolo bloccala carriera? «Si inizia l’attività vera e propria intorno ai 30 anni, età in cui si pensa a una famiglia: si lotta per fare entrambe le cose. E si sa che solo un professionista affermato può farsi eleggere come consigliere». Così, mentre gli uomini si affermano e iniziano a pensare al Cnf, le donne spariscono dai tribunali. Perché? Hanno fatto un figlio. Alle udienze non le vedi più», conclude Bongiorno. «Eppure - commenta Scoca — io vedo tante giovani in tribunale che vengono con il pancione di otto mesi, la buona volontà non manca Ma tanto - sospira - gli uomini non danno spazio. Non c’era nessuna apertura prima e non c’è adesso». Angela Manganaro
- la ricerca relativa al numero di Donne Avvocato Consiglieri e Presidenti in circa il 75% degli Ordini Italiani
- la ricerca relativa al numero di Donne Avvocato nei Consigli Nazionali degli Avvocati nell'ambito del Continente Europeo, nonchè il numero di donne Avvocato iscritte nelle diverse National Bar Associations nel continente europeo.
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http://rassegna.camera.it/chiosco_new/p ... icle=FT7T6
Avvocati, Italia ultima per le donne ai vertici
9/10/2007
Articolo de Il Sole 24 Ore www.ilsole24ore.com
Rappresentanza. Ricerca dell' "A.N.P.A.-GIOVANI LEGALI ITALIANI"
La mancanza di donne nel Consiglio nazionale forense è una particolarità tutta italiana. In nessuno degli Ordini o associazioni di avvocati di 25 Paesi europei c’è una situazione simile: si va da un minimo di presenze del 7% in Romania a un massimo del 63,6% in Germania. L’Italia, sola,sta a zero. Due donne avvocato, che pure sono entrate in Parlamento, non si stupiscono affatto. Giulia Bongiorno, 41 anni, ex difensore di Giulio Andreotti e deputato di An, e Maretta Scoca, 69 anni, civilista ed ex sottosegretario alla Giustizia del governo D’Alema, commentano con lo stesso disincanto i risultati dell’indagine realizzata dall’Anpa-Giovani legali italiani. Un’indagine sul numero di rappresentanti donne negli organismi direttivi (si veda la tabella), fatta contattando direttamente Ordini o associazioni Paese per Paese e attingendo dal sito http://www.ccbe.org (il Consiglio degli avvocati e delle società legali d’Europa). Il risultato è che se la media di donne iscritte all’Albo degli avvocati (36%) è di poco superiore a quella europea (35%), la rappresentatività ai vertici in Italia (0%) non permettere di fare alcun paragone con gli altri Paesi. E’ un fenomeno ben noto (si veda il «Sole-24 Ore» del 27 settembre). Viene da chiedersi se in realtà le professioniste italiane, sempre più numerose, abbiano poco interesse a impegnarsi. «Guai a dire così — risponde Bongiorno - non stanno ai vertici istituzionali di categoria perché non le fanno stare. Perché è già una conquista essere un avvocato affermato. Perché oggi, paradossalmente, è peggio di quando ho iniziato io, penalista negli anni ‘8o a Palermo». In che senso? «Ero un’anomalia, ma almeno allora tutti riconoscevano che per le donne era difficile già solo esercitare». E ora? «Gli uomini dicono che la parità è stata raggiunta, che il problema è superato. Si dà per scontato il doppio ruolo :di compagna e professionista». Il doppio ruolo bloccala carriera? «Si inizia l’attività vera e propria intorno ai 30 anni, età in cui si pensa a una famiglia: si lotta per fare entrambe le cose. E si sa che solo un professionista affermato può farsi eleggere come consigliere». Così, mentre gli uomini si affermano e iniziano a pensare al Cnf, le donne spariscono dai tribunali. Perché? Hanno fatto un figlio. Alle udienze non le vedi più», conclude Bongiorno. «Eppure - commenta Scoca — io vedo tante giovani in tribunale che vengono con il pancione di otto mesi, la buona volontà non manca Ma tanto - sospira - gli uomini non danno spazio. Non c’era nessuna apertura prima e non c’è adesso». Angela Manganaro