http://cerca.unita.it/data/PDF0115/PDF0 ... by=1&f=firQuella «furbetta della toga» abilitata nel 2001 in fretta e furia - Il fatto
di Gianluca Ursini
Un caldo giugno, estate 2001. La praticante legale Maria Stella Gelmini gira da forsennata per aule, tribunali e uffici in Reggio, sullo Stretto, distretto giudiziario calabrese. Agli esami scritti e orali della prima sessione 2002, l’allora coordinatrice lombarda del Pdl, avrebbe poi conseguito l’«abilitazione alla professione forense», come iscritta al Foro reggino. Mica difficile: allora a Reggio e Catanzaro la media dei promossi sfiorava il 90%. A Milano, nel 2002 passò il 31% degli esaminandi e a Brescia, sua città, il 24. Così il 17 marzo 2001 il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Reggio C. rilascia a Gelmini Maria Stella - già iscritta all’Ordine di Brescia nel ‘99 - libretto “di pratica” numero 2879, con cui totalizzerà udienze 25, presso lo studio dell’avvocato Renato Vitetta, vicino a Fi e conoscente dell’attuale sindaco di Brescia, Adriano Parodi, anche lui abilitato a Reggio nel 2000. Ma la signora si dimostra una “furbetta della toga”, che, nel rispetto formale delle disposizioni per la Pratica forense, sfrutta al massimo ogni escamotage per abbreviare i tempi, senza sottilizzare su compilazione dei verbali: si registra fittiziamente come residente in Calabria, rimanendo a brigare le sue faccende in Lombardia. Tutte le udienze sono concentrate in tre blitz: 10-11 aprile, 4, 12, 13 e 14 giugno, udienze 6, e rush finale dal 18 al 22, spaziando dalle separazioni matrimoniali agli sfratti per morosità. Chissà se vorrà spiegare agli alunni “indisciplinati” perché tutti i suoi verbali d’udienza, pubblici e dei quali l’Unità ha copia, risultano vergati da uguale penna con uguale grafia? «L‘abbiamo fatto tutti», diranno i giovani avvocati reggini. Ma un futuro ministro può fare la “furbetta della toga”, senza aspettare la verbalizzazione di ogni udienza? Che fretta, Maria Stella, in quell’estate 2001 in cui scappava da una aula all’altra...
26 novembre 2010 pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 10) nella sezione "Politica"
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http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArc ... A=20101202Gelmini «gentile e riservata» L'avv. Vitetta racconta il ministro
Loredana Nicolò
Reggio Calabria
Un pezzetto del passato del ministro Maria Stella Gelmini è legato al profondo Sud. Accade che, nel 2001/2002, Gelmini sostiene l'esame di abilitazione alla professione forense presso la Corte d'Appello di Reggio Calabria. Ma prima di sottoporsi all'esame, Maria Stella trascorre l'ultimo periodo della pratica obbligatoria tra la città dello Stretto e un piccolo centro sulla fascia jonica.
«Gentile ed estremamente riservata ma anche assai determinata»: così la ricorda l'avvocato Renato Vitetta - oggi altresì console onorario di Svizzera per la Regione Calabria -, che all'epoca è stato accanto al futuro ministro in veste di "dominus" e presso i cui studi di Reggio e Saline Joniche, Maria Stella Gelmini svolse la pratica finale.
«Per tutto il periodo – rievoca l'avv. Vitetta – ha regolarmente frequentato, con assiduità, il mio studio dove, nelle ore pomeridiane, assisteva e partecipava agli atti da predisporre per le attività di udienza».
– Come avvenne la conoscenza?
«Fu del tutto casuale – racconta l'avvocato –. Un collega mi chiese se avevo la disponibilità in studio per seguire una nuova praticante che aveva svolto il corso universitario al Nord (proveniva dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Brescia). E così qualche tempo dopo questa conversazione, con la mia manifesta disponibilità verso questa sconosciuta praticante, Maria Stella fece ingresso nel mio studio al civico 4 di via Tenente Panella».
– Che impressione ne ricavò come praticante?
«Nello svolgimento della pratica era davvero scrupolosa, al punto da sfiorare la pignoleria. Si è sempre mostrata estremamente attenta e interessata a tutta l'attività di studio, rivelando di avere già acquisito una grande preparazione di base. La sua inclinazione, allora, era verso il settore civile, anche se non disdegnava l'interesse per il penale. Insomma, dietro quella ragazza dall'aria affatto appariscente, profondamente timida ma capace di lasciarsi andare a confidenze con le persone in cui aveva fiducia, non immaginavo certo ci fosse in pectore un futuro ministro! Infatti non parlavamo quasi mai di politica, bensì dei reciproci interessi, delle passioni in comune come quella della lettura e per lo sport».
– Come trascorreva il tempo libero?
«So che con gli altri colleghi praticanti, durante il periodo primaverile, si ritrovavano tutti sotto lo studio per avviarsi poi alla volta del Lungomare e gustare il delizioso gelato artigianale di un noto chiosco. Insieme a un'altra collega praticante, Maria Stella prese in affitto un appartamento nella parte alta di Reggio Calabria, dove trascorse tutto il periodo necessario a svolgere la pratica».
– Come si concluse il praticantato?
«Ricordo che Maria Stella superò brillantemente le prove d'esame, sia scritte che orali, col massimo dei voti. Tutt'oggi siamo rimasti in contatto, soprattutto nei periodi delle feste per lo scambio degli auguri. Circostanza che rinnoverò a breve».