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Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA

Inviato: lun set 08, 2008 3:55 pm
da GiovaniAvvocati
GIOVANI AVVOCATI : “ ESPOSTO CODACONS CALABRIA CONTRO L’ABILITAZIONE DEL MINISTRO GELMINI? LA MAGISTRATURA INDAGHI MA E’ ORA DI SUPERARE LE CORPORAZIONI PROFESSIONALI”

“Se il Codacons Calabria, presenterà, come annunciato, un esposto in procura per verificare l’effettività del trasferimento per sei mesi della residenza in Calabria - obbligatorio per sostenere lì l’esame - da parte del Ministro Gelmini, è necessario che ovviamente si lasci alla magistratura il compito di indagare nei modi e nei tempi che riterrà più opportuni – dichiara Gaetano Romano Presidente dell’ Unione Giovani Avvocati Italiani.
In linea più generale è paradigmatico che il Ministro Gelmini abbia pubblicamente sottolineato, in merito all’esame di avvocato, che “tutti sanno che passavano prevalentemente i figli degli avvocati e coloro che facevano pratica nei grandi studi “ .
Si aggiunga che rispetto agli anni in cui il Ministro ha sostenuto l’esame di avvocato la percentuale di candidati promossi a livello nazionale è poi precipitata al 35% (la più bassa percentuale tra tutti gli esami nelle altre libere professioni).
Se moltissimi candidati già allora si spostavano in altre zone della Nazione per poter diventare avvocati , ed alcuni addirittura cominciavano a migrare addirittura in Spagna, ove non vigeva un esame professionale, si comprende - essendo la situazione ulteriormente peggiorata - come non basti più la semplice abolizione degli esami per le libere professioni, ma serva superare immediatamente gli ordini professionali.
Per comprendere l’ autoreferenzialità generazionale degli organi rappresentativi degli Ordini professionali si pensi che ,non solo il Consiglio Nazionale Forense - organo nazionale degli avvocati - è per legge composto solo da Avvocati con non meno di dodici anni di anzianità professionale, ma che - come l’U.G.A.I. ha denunciato qualche mese fa – di quest’organo non fa parte alcuna donna avvocato - conclude Gaetano Romano Presidente dell’ U.G.A.I.

Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA

Inviato: lun set 08, 2008 4:46 pm
da GiovaniAvvocati
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/p ... icle=J4Z2H

Gelmini: «In tre anni 87mila tagli» E i sindacati mobilitano i docenti di Maria Sorbi
Sa benissimo che la scuola non è un’azienda. Ma il ministro all’Istruzione Mariastella Gelmini sa anche che quando c’è da far quadrare i bilanci qualche decisione a denti stretti va presa. E sia. Dietro le cattedre ci saranno tagli per 87mila posti in tre anni: il 7 per cento della spesa. «Occorre reinvestire - spiega la Gelmini - ma se non ci sono le risorse, come si può? Come si fa a investire nel merito se il 97 per cento delle risorse è bloccato negli stipendi?». E allora via con l’accetta, si torna al maestro unico. Per svecchiare quel piccolo mondo antico che rischia di diventare la scuola e per sbaraccare il «carrozzone» in nome di un modello più snello e più utile.
Apriti cielo. I sindacati esplodono in un polverone di polemiche. Anche se non verranno toccati i posti degli insegnanti di sostegno. Anche se il ministro promette in tutte le salse che non solo manterrà intatto il tempo pieno a scuola ma che addirittura lo potenzierà con i soldi risparmiati negli stipendi. Le nuove norme entreranno in vigore dal 2009 e quindi ci sarà tutto il tempo di confrontarsi. Nel frattempo però i Cobas hanno già proclamato uno sciopero per il 17 ottobre e giudicano «inverosimile» il ritorno maestro unico, «tuttologo che non farebbe che immiserire la scuola».
«Giù le mani dalle elementari - insorge il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima -. Hanno un tale livello di qualità che non farebbero arrossire alcun ministro della pubblica istruzione, se fosse fatta una verifica internazionale degli standard educativi».
La Gelmini resta ferma nelle sue posizioni e nel suo piano-risparmio per ridisegnare la scuola: «Non si capisce perché il contribuente debba pagare tre insegnanti per una scuola primaria che funziona benissimo anche con uno solo». Insomma, il ministro ha un obiettivo preciso: «La scuola deve tornare un luogo in cui i ragazzi si sentono protagonisti. Nel tempo invece è diventata sempre meno un’istituzione che forma, che educa, e sempre più un luogo dove erogare stipendi. Una forma di ammortizzatore sociale». E ovviamente un discorso del genere non può che surriscaldare gli animi della sinistra.
Il ministro finisce nel mirino anche per un’altra polemica. Che di istruzione però riguarda proprio la sua. La Gelmini infatti è stata accusata di essersi trasferita, nel 2001, da Brescia a Catanzaro per sostenere l’esame di Stato per diventare avvocato, visto che, fino a un po’ di anni fa, in Calabria la percentuale di ammessi all’orale era del 93,4 per cento. Per riparare all’«escamotage», c’è addirittura chi le chiede di rassegnare le dimissioni. «È incredibile - sostiene Gaetano Romano, presidente dell’Unione giovani avvocati italiani - pensare che a usare la scorciatoia sia stata proprio colei che ha sottolineato la mancanza di preparazione di una parte degli insegnanti». Secca lei: «Dovevo iniziare a lavorare e quindi dovevo ottenere l’abilitazione. La mia famiglia non poteva permettersi di mantenermi agli studi troppo a lungo, mio padre era un agricoltore».

Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA

Inviato: lun set 08, 2008 4:56 pm
da GiovaniAvvocati
Giovedì scorso 04.09.2008 su Radio 24 trasmissione "La Zanzara" diretta da Giuseppre Cruciani è stato intervistato il Presidente U.G.A.I sulla vicenda "Gelmini"
E' possibile riascoltare l'intervista qui
http://www.radio24.ilsole24ore.com/archivio-mp3.php# scaricando la fascia oraria di giovedì "19.00, 20.00" all'orario 19.46


Venerdì invece un'altra intervista è stata su Radio Citta aperta
http://www.radiocittaperta.it/nuovo/index.php

Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA

Inviato: lun set 08, 2008 6:10 pm
da GiovaniAvvocati
http://notizie.alice.it/notizie/cronaca ... ml?pmk=rss
Scuola/ Giovani avvocati: abilitazione Gelmini?Indaghi magistratura
"E' ora di superare le corporazioni professionali"

Roma, 8 set. (Apcom) - "Se il Codacons Calabria, presenterà, come annunciato, un esposto in procura per verificare l'effettività del trasferimento per sei mesi della residenza in Calabria - obbligatorio per sostenere lì l'esame - da parte del Ministro Gelmini, è necessario che ovviamente si lasci alla magistratura il compito di indagare nei modi e nei tempi che riterrà più opportuni". Lo afferma dichiara Gaetano Romano Presidente dell' Unione Giovani Avvocati Italiani. In linea più generale, sottolinea Romano, è "paradigmatico che il Ministro Gelmini abbia pubblicamente sottolineato, in merito all'esame di avvocato, che 'tutti sanno che passavano prevalentemente i figli degli avvocati e coloro che facevano pratica nei grandi studi'. Si aggiunga che rispetto agli anni in cui il Ministro ha sostenuto l'esame di avvocato la percentuale di candidati promossi a livello nazionale è poi precipitata al 35% (la più bassa percentuale tra tutti gli esami nelle altre libere professioni)".

"Se moltissimi candidati -continua Romano - già allora si spostavano in altre zone della Nazione per poter diventare avvocati, ed alcuni addirittura cominciavano a migrare addirittura in Spagna, ove non vigeva un esame professionale, si comprende - essendo la situazione ulteriormente peggiorata - come non basti più la semplice abolizione degli esami per le libere professioni, ma serva superare immediatamente gli ordini professionali. Per comprendere l' autoreferenzialità generazionale degli organi rappresentativi degli Ordini professionali si pensi che ,non solo il Consiglio Nazionale Forense - organo nazionale degli avvocati - è per legge composto solo da Avvocati con non meno di dodici anni di anzianità professionale, ma che - come l'U.G.A.I. ha denunciato qualche mese fa - di quest'organo non fa parte alcuna donna avvocato".

Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA

Inviato: lun set 08, 2008 6:30 pm
da GiovaniAvvocati
http://www.reggiotv.it/news.php?id=3988&categoria=3
Corbelli: "Il PD sfiduci i ministri Gelmini e La Russa"


Il leader del Movimento diritti civili, Franco Corbelli, chiede al Partito democratico di "presentare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini e del ministro della
Difesa, Ignazio La Russa". "Perché - afferma Corbelli in una nota - dopo averla attaccata e dichiarata inadatta a restare al ministero, per la vicenda dell'esame da avvocato sostenuto in Calabria, il Pd non ha ancora presentato una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Gelmini. E perché analoga iniziativa parlamentare non è stata intrapresa anche contro il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il cui figlio, nato, laureato e residente a Milano, per superare la difficile prova per l'abilitazione alla professione di avvocato, ha scelto anche lui il facile test calabrese".
"Invece di onorare il ruolo di opposizione - aggiunge Corbelli - il Pd si limita a qualche critica e alle richieste di dimissioni per via mediatica per la Gelmini, mentre continua ignobilmente e colpevolmente a tacere per il caso La Russa, ben più grave di quello del ministro dell'Istruzione. L'attuale
ministro della Difesa, infatti, era già un personaggio politico molto importante al momento dell'esame del figlio a Catanzaro, rispetto all'allora sconosciuta giovane laureata e aspirante avvocato Gelmini. Al di là dei numeri in Parlamento, il Pd ha il dovere politico, morale e istituzionale di presentare una mozione di sfiducia per la Gelmini e per La Russa".
"Allo stesso modo - prosegue il leader del Movimento diritti civili - il Pd avrebbe già dovuto avvertire la sensibilità, politica, morale e istituzionale di presentare una mozione di sfiducia anche per il ministro-moralista Renato Brunetta, quando si è scoperto che lo stesso era stato consulente a pagamento del Presidente Berlusconi a Palazzo Chigi, mentre era
contemporaneamente deputato europeo e, come ancora oggi, docente
universitario". "Se vuole riguadagnare un minimo di credibilità - conclude
Corbelli - il Pd presenti subito queste mozioni di sfiducia e
porti questi casi in Parlamento". (ANSA).

Alessia Luccisano

Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA

Inviato: gio set 11, 2008 7:04 pm
da GiovaniAvvocati
http://www.telereggiocalabria.it/notizi ... metta.html

"Il ministro Gelmini si è trasferita a Reggio Calabria per diventare avvocato? Si dimetta senza ritardo". A chiedere alla titolare dell'Istruzione di farsi da parte è l'Ugai (Unione giovani avvocati italiani) dopo aver appreso con "stupore" da un articolo del Corriere della Sera che "il ministro si è trasferita da Brescia a Reggio Calabria per poter diventare avvocato".

"E' nota a tutti l'enorme difficoltà di diventare avvocati in Italia, visto che a livello nazionale ormai solo il 35,40% dei candidati riesce a abilitarsi. Tuttavia è davvero incredibile - sostiene il presidente Gaetano Romano - che a utilizzare la scorciatoia del trasferimento sia stata proprio colei che ha sottolineato la mancanza di preparazione di una parte degli insegnanti italiani che si trasferiscono al Nord Italia".

I giovani avvocati sono "ansiosi di verificare" come si comporterà Gelmini quando il Consiglio dei ministri esaminerà la riforma dell'accesso alla professione forense, che il suo collega Alfano ha annunciato e che secondo l'Ugoi è tesa "a rafforzare ancor di più la casta degli avvocati cassazionisti": "Non ci stupiremmo se il ministro Gelmini, dopo essere diventata avvocato trasferendosi da Brescia a Reggio Calabria desse il suo benestare al progetto di chiusura definitiva dell'accesso alla professione forense".

Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA

Inviato: gio set 11, 2008 7:28 pm
da GiovaniAvvocati

Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA

Inviato: gio set 11, 2008 7:31 pm
da GiovaniAvvocati
http://italiadallestero.info/archives/677

La ministra furba
[La Vanguardia] Inizia la scuola in Italia dopo un’estate in cui il nuovo ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, ha acceso un dibattito che ha avuto eco persino in Spagna: la necessità di inculcare negli studenti la cultura della sforzo e la nostalgia per una certa severità professorale che non tollera alcun disordine in classe.

Gelmini, avvocata di 35 anni, una delle quattro ministre del governo di centro-destra di Silvio Berlusconi, ha evocato le virtù del grembiule di scolastico (consigliato), degli esami di recupero, del voto in codotta, dei voti in cifre nella scuola elementare e del premiare il merito. In generale, le sue argomentazioni sono state ben accolte, essendo la società ormai stanca di aver a che fare con dati allarmanti sulla scuola pubblica italiana.

Tuttavia, proprio la biografia accademica della ministra ha inflitto un duro colpo alla sua predica. L’edizione digitale del quotidiano torinese La Stampa ha rivelato questa settimana che la Gelmini é incappata in un’abitudine molto in voga negli anni novanta tra gli studenti di giurisprudenza del nord del paese: andare a sostenere l’esame di stato, essenziale per esercitare la professione di avvocato, in una qualsiasi città nel sud, dove passare era più facile.

Tra il 2000 e il 2001, Mariastella Gelmini, nata a Leno (nel nord della Lombardia), laureata in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Brescia, all’età di 27 anni, aveva fretta di lavorare, e doveva affrontare questo difficile esame, senza il quale non è possibile esercitare la professione di avvocato. Ancora non era coordinatrice regionale di Forza Italia per la Lombardia - il partito di Berlusconi, ma già militava in politica.

L’esame di stato si svolge ogni anno presso le sedi regionali delle corti d’appello e consta di tre prove scritte (diritto penale, diritto civile e pratica giuridica) e di una parte orale. Si tratta di una trappola che la metà dei candidati non riesce a superare. Tuttavia, in quegli anni la percentuale variava molto a seconda della sede d’esame. Così, secondo il Corriere della Sera, nella sessione del 2000, a Reggio Calabria, superarono la fase orale il 93,4% degli esaminati, il triplo di Brescia (31,7%) e Milano (28,1 %).

Pertanto nel 2001, Mariastella e trenta compagni andarono a Reggio Calabria per sostenere l’esame. La futura ministra passò; tutto legale, naturalmente, ma più facile. “La mia famiglia non poteva permettersi di mantenermi a lungo come studente, mio padre era un agricoltore - si giustifica il ministro sul sito de La Stampa-. Nella mia città avevo la sensazione che esistesse un tetto del 30% che comprendeva i figli degli avvocati e altri pochi fortunati, che ogni anno riuscivano a passare. Era una logica di casta, che fortunatamente è finita perché il sistema è stato rivisto.”

Ciò é accaduto dopo che a Catanzaro, la magistratura ha scoperto gli esami truccati. Il precedente governo Berlusconi ha cambiato il sistema e, dal 2003, le prove di stato per l’avvocatura realizzate in un tribunale sono corrette in un altro tribunale.

Ora, l’Unione dei Giovani Avvocati Italiani accusa il ministro di due pesi e due misure. E molti italiani hanno sorriso quando la Gelmini ha detto che il suo modello di maestro é quello del libro Cuore - il libro di Edmundo de Amicis che per decenni è stata lettura obbligatoria nella scuola italiana, un maestro probo che non avrebbe mai optato per gli esami facili.

Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA

Inviato: gio set 11, 2008 7:32 pm
da GiovaniAvvocati
http://www.lavanguardia.es/lv24h/200809 ... 43896.html
Dal quotidiano spagnolo La Vanguardia
POLÍTICOS DEL MUNDO
La ministra espabilada

MARÍA-PAZ LÓPEZ | 07/09/2008 | Actualizada a las 03:31h
Comienza la escuela en Italia después de un verano en que la nueva ministra de Educación, Mariastella Gelmini, ha acicateado un debate también conocido en España: la necesidad de inculcar a los alumnos la cultura del esfuerzo, y la nostalgia por una cierta severidad profesoral que cercene el desmadre en las aulas.

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Gelmini, abogada de 35 años, una de las cuatro ministras del Gobierno de centroderecha de Silvio Berlusconi, ha evocado las bondades de la bata escolar (aconsejada), de los exámenes de recuperación, de la puntuación en conducta, de las notas en cifras en la escuela primaria y de premiar el mérito. En general, sus razones han tenido buena acogida, hastiada la sociedad de oír datos alarmantes sobre la escuela pública italiana.

Sin embargo, la propia biografía académica de la ministra ha infligido un duro golpe a la prédica. La edición digital del diario turinés La Stampa ha desvelado esta semana que Gelmini incurrió en una costumbre muy en boga durante los años noventa entre estudiantes de Derecho del norte del país: ir a hacer el examen de Estado, indispensable para ejercer como abogado, a alguna ciudad del sur, donde aprobar era más fácil.

Entre el 2000 y el 2001, Mariastella Gelmini, nacida en Leno (región norteña de Lombardía), licenciada en Derecho por la Universidad de Brescia, tenía 27 años, urgencia por trabajar, y debía afrontar ese difícil examen, sin el cual no es posible ejercer la abogacía. Aún no era coordinadora regional de Lombardía de Forza Italia - el partido de Berlusconi-, pero ya militaba en política.

El examen de Estado se realiza anualmente en sedes regionales de los tribunales de apelación y consta de tres pruebas escritas (derecho penal, derecho civil y práctica jurídica) y una oral. Se trata de un escollo que la mitad de los aspirantes no logra superar. Sin embargo, en esos años los porcentajes de aprobados variaban mucho según la sede del examen. Así, según el Corriere della Sera, en la convocatoria del 2000, en Reggio Calabria (sur), aprobaron el oral el 93,4% de los examinandos, el triple que en Brescia (31,7%) y Milán (28,1%).

Por eso, Mariastella y una treintena de compañeros fueron a Reggio Calabria a hacer el examen en el 2001. La futura ministra aprobó; todo legal, por supuesto, pero más fácil. "Mi familia no podía permitirse mantenerme mucho tiempo como estudiante, mi padre era un agricultor - arguye la ministra en la web de La Stampa-.En mi ciudad había la sensación de que existía un techo del 30% que incluía a hijos de abogados y a otros pocos afortunados, que cada año aprobaban. Era una lógica de casta, que por fortuna ha acabado porque el sistema ha sido revisado."

Así fue, después de que en Catanzaro, otra ciudad sureña, la magistratura pillara exámenes amañados. El anterior Ejecutivo de Berlusconi cambió el sistema y, desde el 2003, las pruebas de Estado de abogacía realizadas en un tribunal son corregidas en otro tribunal.

Ahora, la Unión de Jóvenes Abogados Italianos acusa a la ministra de doble moral. Y muchos italianos se sonríen cuando Gelmini dice que su modelo de maestro es el de Corazón - el libro de Edmundo de Amicis que fue durante decenios lectura obligatoria en la escuela italiana-, un maestro probo que nunca habría optado por el examen fácil.

Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA

Inviato: dom set 14, 2008 5:40 pm
da GiovaniAvvocati
http://www.quibrescia.it/index.php?/con ... ew/7783/1/
Avvocati: c'è maretta anti Gelmini
venerdì 12 settembre 2008
(red.) "Il vero scandalo non sta tanto nel fatto che la ministra Mariastella Gelmini si sia trasferita a Reggio Calabria per superare l’esame professionale, non è stata la prima e non sarà nemmeno l’ultima a farlo". Chi parla è un avvocato tra i più noti della nostra città, che è rimasto colpito - e non è il solo tra i suoi colleghi bresciani - soprattutto dalla pesante insinuazione nei confronti della categoria contenuta nelle parole del ministro.
Come mai? Per superare l'esame di abilitazione, nel 2001 Mariastella Gelmini ha ammesso in un’intervista di essersi spostata dalla Lombardia alla Calabria: "Io sono fiera del mio percorso scolastico", ha detto, "50 alla maturità classica, 100 alla laurea a Brescia. Poi dovevo fare l'avvocato, la mia famiglia spingeva perché lavorassi presto. Ne avevo bisogno".
Fin qui niente di speciale, ma il colpo basso alla professione forense bresciana è arrivato subito dopo. Parole di Gelmini: "Che senso aveva perdere anni in concorsi dove l'esperienza mi diceva che passavano solo i figli di avvocati e pochi altri?".
Questa frase ha irritato profondamente e anche sconcertato tutta la categoria. Passata di bocca in bocca negli studi legali della provincia, commentata acidamente nella sala avvocati del Tribunale di via Moretto, sembra tratteggiare una professione chiusa, riservata ai figli di papà raccomandati. Una logica che gli avvocati bresciani respingono, tanto che qualcuno ha anche ventilato l’ipotesi di racogliere le firme sotto una dura lettera di risposta al ministro.
"Non è così, naturalmente", dice ancora l’autorevole interlocutore di quiBrescia.it, "e la ministra dovrebbe vergognarsi, dopo tanto parlare di merito e severità, per aver scelto una sede d’esame solo perché agli orali in quegli anni passava più del 90% dei candidati".
Ma come si diventa avvocati? La laurea è solo il primo passo: serve l’iscrizione all’albo dei praticanti procuratori e, dopo due anni "di schiavitù" in uno studio legale con effettiva frequenza delle udienze (è necessario il timbro del cancelliere sul libretto), bisogna superare l’esame che viene indetto ogni anno nelle sedi delle corti d’Appello con tre prove scritte (civile, penale e atto giudiziario). Solo chi passa gli scritti ha poi accesso all’orale.
Fino a una riforma effettuata nel 2003, dopo che nel 2000 era scoppiato uno scandalo a Catanzaro (dove tutti avevano presentato un’identica prova), al Nord si registrava una vera ecatombe dei candidati. Non così al Sud. Tant’è vero che, nel corso dell’esame del 2000, a Reggio Calabria era stato ammesso agli orali il 93,4% dei candidati. A Brescia, per fare un esempio, il 31,7% e a Milano il 28,1%. Alla fine a Reggio era stato promosso l’87% degli iscritti (806 persone). Nella nostra città il 28% (144) e a Milano il 23,1%.
Nel 2001, dopo lo scandalo e prima della riforma, toccava a Gelmini: "La sensazione era che esistesse un tetto del 30% che comprendeva i figli di avvocati e altri pochi fortunati che riuscivano ogni anno a superare l’esame", sono le parole pesanti della ministra: "Per gli altri, nulla. C’era una logica di casta, per fortuna poi modificata perché il sistema è stato completamente rivisto. Allora, per esempio, anche le modalità in base alle quali veniva corretto il compito erano molto opinabili".
Gelmini, in quegli anni era già consigliere comunale a Desenzano e figura emergente di Forza Italia: non aveva tempo da perdere. "Insieme con altri 30-40 amici molto demotivati da questa situazione", ha raccontato semplicemente, "abbiamo deciso di andare a fare la prova a Reggio Calabria. E’ stato un esame assolutamente regolare".