Re: MINISTRO GELMINI DIVENTATA AVVOCATO A REGGIO C.? SI DIMETTA
Inviato: dom set 14, 2008 5:43 pm
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... OME_SCUOLA
Scuola, Gelmini: «Gli identificati al Newton?
La polizia non proceda, so difendermi da sola»
Bersani all'attacco sull'esame di abilitazione a Reggio Calabria:
«Esterrefatto da giustificazioni, è incoerente, non può fare il ministro»
ROMA (11 settembre) - «Gli identificati al liceo Newton? La polizia non proceda, so difendermi da sola». Così oggi il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini è intervenuto sugli episodi verificatisi al liceo Newton di Roma, dove ieri alcuni precari che la contestavano sono stati identificati dalla polizia: «In merito a quanto accaduto, colgo l’occasione per chiedere alla polizia, che spesso opera in condizioni ambientali difficili e il cui lavoro è fondamentale per tutti, di non procedere a controlli e identificazioni se qualche facinoroso alza la voce - ha detto - anche perché ho sufficienti argomentazioni per rispondere a qualsiasi contestazione. Sono intenzionata a recarmi nelle scuole d’Italia per confrontarmi con i ragazzi, raccogliere proposte e chiedere loro se la scuola così com’è li soddisfi o, come credo, se sia necessario mettere mano ad una riforma complessiva del nostro sistema d’istruzione».
Non mollo, la scuola va riformata. In un'intervista al Riformista Gelmini ha detto di non temere le critiche: «Non mollo, resisterò in questo ministero per cinque anni». La scuola italiana va riformata perché «si spende troppo e male» ma gli insegnanti di ruolo non verranno licenziati. Le polemiche con il leader della Lega? «Sono acqua passata. Bossi mi è umanamente molto simpatico». Berlusconi? «E' la ragione del mio impegno politico». Letta? «E' Mozart, conosce le leggi dell'armonia».Chi mi ha deluso è invece «il leader del Pd Walter Veltroni, che ha fatto una campagna elettorale sul cambiamento e riformismo e ora difende posizioni di trent'anni fa. Ma se ha scelto di prendersela con me sappia, Veltroni, che non mi spaventa».
Gelmini ha ribadito il suo piano di sviluppo per le scuole italiane: sui precari l'obiettivo è «commisurare le risorse alla realtà» per non creare sacche di insicurezza. E poi puntare sull'autonomia. «Le scuole -dice - devono trasformarsi in fondazioni e poter scegliere i propri professori». Commentando il rapporto Ocse, Gelmini sottolinea che «non c'è confronto internazionale che non ci dica che le cose vanno male. Per quello che spendiamo i risultati sono scarsi. Dunque, o arriva qualcuno che regala risorse che non ci sono o devo usare meglio le risorse che ho. Neanche un insegnante di ruolo - assicura - verrà licenziato. Devo solo dire quante cattedre serviranno fra tre anni, e se le lasciassi crescere al ritmo attuale allora sì che sarebbero 87mila in più».
«Assolutamente falso» per il ministro il rischio, sollevato dal leader del Pd Walter Veltroni, che possano chiudere le scuole dei piccoli Comuni. Voto in condotta, grembiule per la Gelmini «sono indicazioni simboliche, ma che servono a dire una cosa: bisogna tornare all'ordine, al decoro, al rispetto degli altri».
Bersani: Gelmini incoerente, non può fare il ministro. Forti critiche a Gelmini arrivano oggi dal ministro Ombra dell'Economia del Pd Pierluigi Bersani, che critica in modo particolare la giustificazione fornita all'esame di avvocato effettuato in Calabria: «Sono esterrefatto dalla giustificazione che il ministro Gelmini offre nell'intervista al Riformista sul suo cambio temporaneo di residenza alla ricerca dell'esame facile - dice Bersani - Qui non siamo di fronte ad un fatto personale ma ad un fatto politico di primo rilievo. Il ministro non dice: "ho fatto una sciocchezza". Il ministro dice che la sua famiglia aveva bisogno che lavorasse presto e dice che chi la critica difenderebbe il sistema degli ordini professionali. Dunque, il suo sarebbe stato un gesto antiordinistico e il viaggio a Reggio Calabria una missione rivoluzionaria. Evidentemente, le decine di migliaia di giovani, che rimangono a casa loro a farsi respingere senza aggirare le vetuste regole, sarebbero tutti figli di papà e reggicoda degli ordini. Continuo a pensare - aggiunge l'ex ministro Pd - che una persona che ragiona così non possa avere titoli per rivolgersi ai giovani dalla poltrona di ministro dell'Istruzione essendomi occupato a più riprese della questione degli ordini e dell'accesso alle professioni avrei qualcosa da dire al ministro Gelmini e le propongo una discussione pubblica». Con l'occasione, conclude Bersani, «potremmo svolgere utilmente anche qualche considerazione sul significato e valore della coerenza personale nell'esercizio di funzioni pubbliche».
Girotondi in piazza a Roma. Un centinaio di persone si è riunito oggi davanti a Palazzo Chigi per protestare contro la riforma Gelmini, urlando slogan come «Non rubate il futuro ai nostri figli» ed esponendo uno striscione con la scritta: «Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini». «Il ministro ha ridotto da 30 a 24 ore settimanali le lezioni per le elementari - hanno detto alcuni insegnanti - se a queste si tolgono due ore di religione, due di inglese e due informatica, restano appena 18 ore a disposizione di un maestro che sono sufficienti giusto per fare qualche dettato e qualche operazione di matematica basilare». «Abbiamo lottato per un scuola diversa - hanno detto altri manifestanti - siamo ai primi posti nel mondo come qualità per la scuola elementare e questo decreto rovina tutto. Senza contare che con i tagli previsti le famiglie si ritroveranno i bambini fuori dalla scuola alle 12.30 con sicuri disagi per i genitori». Al sit-in hanno partecipato i deputati del Pd Maria Coscia, Manuela Ghizzoni e i consiglieri capitolini Maria Gemma Azuni (Sd) e Paolo Masini (Pd), il responsabile nazionale di Sinistra democratica Alba Sasso.
Scuola, Gelmini: «Gli identificati al Newton?
La polizia non proceda, so difendermi da sola»
Bersani all'attacco sull'esame di abilitazione a Reggio Calabria:
«Esterrefatto da giustificazioni, è incoerente, non può fare il ministro»
ROMA (11 settembre) - «Gli identificati al liceo Newton? La polizia non proceda, so difendermi da sola». Così oggi il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini è intervenuto sugli episodi verificatisi al liceo Newton di Roma, dove ieri alcuni precari che la contestavano sono stati identificati dalla polizia: «In merito a quanto accaduto, colgo l’occasione per chiedere alla polizia, che spesso opera in condizioni ambientali difficili e il cui lavoro è fondamentale per tutti, di non procedere a controlli e identificazioni se qualche facinoroso alza la voce - ha detto - anche perché ho sufficienti argomentazioni per rispondere a qualsiasi contestazione. Sono intenzionata a recarmi nelle scuole d’Italia per confrontarmi con i ragazzi, raccogliere proposte e chiedere loro se la scuola così com’è li soddisfi o, come credo, se sia necessario mettere mano ad una riforma complessiva del nostro sistema d’istruzione».
Non mollo, la scuola va riformata. In un'intervista al Riformista Gelmini ha detto di non temere le critiche: «Non mollo, resisterò in questo ministero per cinque anni». La scuola italiana va riformata perché «si spende troppo e male» ma gli insegnanti di ruolo non verranno licenziati. Le polemiche con il leader della Lega? «Sono acqua passata. Bossi mi è umanamente molto simpatico». Berlusconi? «E' la ragione del mio impegno politico». Letta? «E' Mozart, conosce le leggi dell'armonia».Chi mi ha deluso è invece «il leader del Pd Walter Veltroni, che ha fatto una campagna elettorale sul cambiamento e riformismo e ora difende posizioni di trent'anni fa. Ma se ha scelto di prendersela con me sappia, Veltroni, che non mi spaventa».
Gelmini ha ribadito il suo piano di sviluppo per le scuole italiane: sui precari l'obiettivo è «commisurare le risorse alla realtà» per non creare sacche di insicurezza. E poi puntare sull'autonomia. «Le scuole -dice - devono trasformarsi in fondazioni e poter scegliere i propri professori». Commentando il rapporto Ocse, Gelmini sottolinea che «non c'è confronto internazionale che non ci dica che le cose vanno male. Per quello che spendiamo i risultati sono scarsi. Dunque, o arriva qualcuno che regala risorse che non ci sono o devo usare meglio le risorse che ho. Neanche un insegnante di ruolo - assicura - verrà licenziato. Devo solo dire quante cattedre serviranno fra tre anni, e se le lasciassi crescere al ritmo attuale allora sì che sarebbero 87mila in più».
«Assolutamente falso» per il ministro il rischio, sollevato dal leader del Pd Walter Veltroni, che possano chiudere le scuole dei piccoli Comuni. Voto in condotta, grembiule per la Gelmini «sono indicazioni simboliche, ma che servono a dire una cosa: bisogna tornare all'ordine, al decoro, al rispetto degli altri».
Bersani: Gelmini incoerente, non può fare il ministro. Forti critiche a Gelmini arrivano oggi dal ministro Ombra dell'Economia del Pd Pierluigi Bersani, che critica in modo particolare la giustificazione fornita all'esame di avvocato effettuato in Calabria: «Sono esterrefatto dalla giustificazione che il ministro Gelmini offre nell'intervista al Riformista sul suo cambio temporaneo di residenza alla ricerca dell'esame facile - dice Bersani - Qui non siamo di fronte ad un fatto personale ma ad un fatto politico di primo rilievo. Il ministro non dice: "ho fatto una sciocchezza". Il ministro dice che la sua famiglia aveva bisogno che lavorasse presto e dice che chi la critica difenderebbe il sistema degli ordini professionali. Dunque, il suo sarebbe stato un gesto antiordinistico e il viaggio a Reggio Calabria una missione rivoluzionaria. Evidentemente, le decine di migliaia di giovani, che rimangono a casa loro a farsi respingere senza aggirare le vetuste regole, sarebbero tutti figli di papà e reggicoda degli ordini. Continuo a pensare - aggiunge l'ex ministro Pd - che una persona che ragiona così non possa avere titoli per rivolgersi ai giovani dalla poltrona di ministro dell'Istruzione essendomi occupato a più riprese della questione degli ordini e dell'accesso alle professioni avrei qualcosa da dire al ministro Gelmini e le propongo una discussione pubblica». Con l'occasione, conclude Bersani, «potremmo svolgere utilmente anche qualche considerazione sul significato e valore della coerenza personale nell'esercizio di funzioni pubbliche».
Girotondi in piazza a Roma. Un centinaio di persone si è riunito oggi davanti a Palazzo Chigi per protestare contro la riforma Gelmini, urlando slogan come «Non rubate il futuro ai nostri figli» ed esponendo uno striscione con la scritta: «Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini». «Il ministro ha ridotto da 30 a 24 ore settimanali le lezioni per le elementari - hanno detto alcuni insegnanti - se a queste si tolgono due ore di religione, due di inglese e due informatica, restano appena 18 ore a disposizione di un maestro che sono sufficienti giusto per fare qualche dettato e qualche operazione di matematica basilare». «Abbiamo lottato per un scuola diversa - hanno detto altri manifestanti - siamo ai primi posti nel mondo come qualità per la scuola elementare e questo decreto rovina tutto. Senza contare che con i tagli previsti le famiglie si ritroveranno i bambini fuori dalla scuola alle 12.30 con sicuri disagi per i genitori». Al sit-in hanno partecipato i deputati del Pd Maria Coscia, Manuela Ghizzoni e i consiglieri capitolini Maria Gemma Azuni (Sd) e Paolo Masini (Pd), il responsabile nazionale di Sinistra democratica Alba Sasso.