NOSTRA INTERVISTA ALL'INTERNO DEL RAPPORTO "Urge ricambio generazionale" (CNEL-FORUM GIOVANI- UNICREDIT) edito dalla Casa Editrice "Rubbettino"
URG
Urge ricambio generazionale
Primo rapporto su quanto e come il nostro Paese si rinnova edito dalla Casa Editrice "Rubbettino"... Visualizza altro
La presente ricerca è stata realizzata nell’ambito delle attività del Centro
Studi per le Politiche Giovanili del Forum Nazionale dei Giovani e del
CNEL.
Si ringrazia per il contributo UniCredit Group.
pg 214
Finalmente l’abilitazione: le prospettive di un giovane avvocato e la formazione infinita
"...................
Difficile valutare positivamente questa misura, visto che la maggior parte delle giornate
formative sono a pagamento; particolare non da poco per un giovane professionista
che è costretto a sobbarcarsi anche quest’ulteriore onere economico. In proposito,
l’Avv. Manuela Mongili, Vicepresidente dell’UGAI (Unione Giovani Avvocati Italiani),
è molto critica su questo provvedimento e osserva che: «sono previste esenzioni per i
consiglieri degli ordini, per chi esercita l’attività nel Consiglio Nazionale Forense o nella
Cassa di Previdenza Forense, per i professori universitari, per tutti quelli che già fanno
parte di un potere costituito14. Tutti gli oneri gravano allora sui giovani, rendendo più
difficile lo svolgimento della professione in termini veramente liberi e indipendenti.
Anche perché in una professione libera come quella dell’avvocato la formazione e l’aggiornamento
dovrebbero essere lasciati alla responsabilità del legale, che si forma
giorno dopo giorno nelle aule dei tribunali e nello studio dei singoli casi che va ad affrontare,
e non nelle conferenze che sono spesso autoreferenziali e lontane dalla realtà
». In effetti, i corsi ai quali bisogna partecipare affrontano le tematiche più varie,
spesso in modo prettamente teorico e senza alcun riferimento all’attività concreta dell’avvocato.
Per di più, presentano costi decisamente elevati per giovani che già faticano
ad affermarsi sul mercato: alcune attività raggiungono i 4.000 euro; altre, meno costose
si aggirano intorno ai 200 euro. Esistono anche eventi formativi gratuiti, ma i
posti disponibili sono pochi e si esauriscono in fretta. Infine, tali corsi e attività seminariali
non costituiscono un titolo aggiuntivo ed effettivamente qualificante: «in definitiva
questi corsi vanno a ledere la libera concorrenza perché gravano più sui giovani e
li spingono maggiormente fuori dal mercato. Questo nuovo obbligo deontologico è
mascherato dietro l’esigenza di garantire l’aggiornamento dei soggetti che svolgono la
professione, ma va in senso inverso rispetto allo spirito delle liberalizzazioni e introduce
tutta una serie di oneri che sono tanto più pesanti quanto più il professionista è giovane
e cerca di esercitare l’attività in modo indipendente» (Vicepresidente UGAI).
-----------------------
7.5 La confusione dei giovani avvocati tra Ordini Forensi e liberalizzazioni
pg 220
"....posizione dell’UGAI che, invece, vede nelle liberalizzazioni una possibilità
in più per i giovani avvocati di affermarsi sul mercato: «siamo favorevoli alle
liberalizzazioni, perché in realtà il giovane avvocato al cliente non può chiedere
qualsiasi cifra, altrimenti non paga; le cifre che sono garantite dalle tariffe sono applicabili
solo dai grossi studi. L’avvocato giovane deve trovare quelle condizioni che
soddisfano sia il cliente che l’avvocato, ma in un momento di crisi come questo è
utopico pensare di potersi vincolare a una tariffa. Invece, poter scompaginare questa
logica crea delle occasioni. Il giovane è più capace di capire le esigenze del mercato,
è più adatto anche a plasmarsi al momento storico che sta attraversando»
(Vicepresidente UGAI).
7.6 La parola ai giovani: il punto di vista delle associazioni giovanili
l’analisi svolta dalla Vicepresidente dell’Ugai, che rivendica il ruolo innovativo
che potrebbero avere i giovani: «oggi il ricambio generazionale è difficile
perché la professione presenta barriere all’accesso sul mercato professionale. Le
regole che sono nate per tutelare il professionista nella sua crescita professionale
oggi si trasformano in barriere. Anche il praticantato e l’esame di avvocato si sono
snaturati nel tempo. Il mercato è “cannibalizzato” dai grandi studi legali che rendono
quasi impossibile l’autonoma iniziativa dei giovani professionisti. Una spinta
positiva è venuta dal pacchetto Bersani sulle liberalizzazioni perché ha consentito
di creare delle facilitazioni per i giovani che con la loro creatività e capacità di interpretare
i tempi possono trovare uno spazio maggiore per inserirsi sul mercato».
Difatti, la pubblicità, l’abolizione dei minimi tariffari, l’introduzione del patto di
quota lite e delle associazioni multidisciplinari, garantiscono una maggiore trasparenza
nei rapporti e consentono una scelta più consapevole da parte dei clienti che
possono finalmente «concordare la prestazione con l’avvocato e il costo relativo,
superando così le reticenze che oggi trattengono molti, soprattutto privati e piccoli
imprenditori, dal rivolgersi a un legale per tutelare i propri interessi».