Corriere della Sera 25/3/09 pag. 31
MA I COMMERCIALISTI E I GIOVANI AVVOCATI DIFENDONO IL GARANTE:VA NELLA GIUSTA DIREZIONE SULLA VIA DELLA RIFORMA
Antitrust, la rivolta di architetti e ingegneri
L'annuncio di nuove istruttorie dell'Antitrust sugli ordini professionali, dopo quella appena
conclusa dallo stesso Garante Antonio Catricalà, provoca la levata di scudi delle categorie
interessate. Ingegneri, architetti, psicologi respingono le accuse di conservatorismo
lanciate dall'organismo di vigilanza, quando non invocano la tutela del governo.
È il caso degli ingegneri: il presidente del Consiglio nazionale, Paolo Stefanelli, ha scritto
direttamente al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per segnalare come le richieste
di riforma, avanzate dal Garante, siano «in evidente e frontale contrasto con gli indirizzi
provenienti dagli ambienti governativi ». Per Stefanelli l'indagine dell'Antitrust è «viziata da
pregiudizi ideologici». Un'accusa che fa il paio con quella già lanciata, subito dopo la
pubblicazione del provvedimento, dal Consiglio nazionale degli architetti che aveva
tuonato contro la «nuova campagna di stampa antiordinistica ». Sia pure in un momento di
crisi come l'attuale, argomentavano gli architetti, la riduzione delle tariffe, auspicata da
Catricalà, sarebbe già stata applicata nell'ordine del 50%. E il tema delle tariffe sembra
essere il più spinoso. Dall'indagine dell'Antitrust emerge che alcuni ordini «hanno mostrato
resistenze, anche fondate sull'idea che il professionista sia ancorato al rispetto del decoro
della professione nella determinazione della parcella». Una spiegazione che non convince
Catricalà: «Una prestazione di alta qualità - spiega - deve avere tariffe alte. Una
prestazione di qualità più bassa deve averle minori ». Sul punto il Garante ha annunciato
l'apertura di nuove istruttorie a carico di «alcuni ordini nazionali e consigli territoriali».
«Ma quali tariffe minime? si ribella il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli
psicologi, Giuseppe Luigi Palma - . Noi non abbiamo un tariffario approvato per decreto.
Ma entrando nel merito, vogliamo dire che per un colloquio di 45 minuti la tariffa minima
"consigliata" è di 30-35 euro?». Insomma anche la tariffa, secondo Palma, «deve
rispondere a criteri di dignità». I consulenti del lavoro richiamano l'attenzione su un altro
aspetto: «Qui - attacca il presidente dell'ordine, Marina Calderone - non si tiene conto di
come oggi i professionisti si facciano carico (a costi ridicoli) delle carenze della pubblica
amministrazione e delle difficoltà dei clienti a pagare le prestazioni». Insomma un coro di
critiche da cui hanno preso le distanze i commercialisti e i giovani avvocati, soddisfatti
delle conclusioni dell'Antitrust e pronti a «proseguire sulla via della riforma delle
professioni economico-giuridiche».