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ugai su "arena" & "giornale di vicenza"

Inviato: dom apr 05, 2009 5:12 pm
da GiovaniAvvocati
"............ l' Unione Giovani Avvocati Italiani ha apprezzato la presa di posizione della gelmini,ma avverte che una simile innovazione avrebbe la sua massima efficacia solo se combinata con l'abolizione degli ordini professionali inutili e costosi(per i cittadini e per gli iscritti)........"

Re: ugai su "arena" & "giornale di vicenza"

Inviato: gio apr 09, 2009 5:44 pm
da GiovaniAvvocati
Domenica 05 Aprile 2009 (L'ARENA DI VERONA E IL GIORNALE DI VICENZA)
NAZIONALE,
pagina 4
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Maria Stella Gelmini
BRESCIA
Il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini si è detta «d’accordo con Massimo Cacciari sull’abolizione del valore legale del titolo di studio». Si è pronunciata in tal senso venerdì sera nel corso di un incontro pubblico tenutosi a Castenedolo, in provincia di Brescia, incontro al quale, oltre a lei, ha partecipato anche il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari. Proprio il filosofo, intervenendo poco prima, aveva lanciato la proposta.
«Sono d’accordo sull’abolizione del valore legale del titolo di studio», ha detto la Gelmini, prendendo la parola per le conclusione. «Perché non siamo partiti in questa direzione? Perché, su un tema così forte, anche dall’opposizione, servono più voci che si levino nella direzione del professor Cacciari. È un elemento per introdurre competizione, per rendere più virtuoso il sistema. Ma oggi da una parte dell’opposizione non c’è la disponibilità a ragionare su questo tema. Su temi come questo occorre una trasversalità. Perché su alcuni temi le lobby sono molto forti, sia nell’opposizione che nella maggioranza».
All’incontro di Castenedolo veniva presentato il libro di Bruno Vespa Viaggio in un’Italia diversa, presenti, oltre al ministro Gelmini e a Cacciari, l’autore, Mino Martinazzoli e il filosofo Emanuele Severino.
L’Unione giovani avvocati italiani ha apprezzato la presa di posizione della Gelmini, favorevole all’abolizione del valore legale della laurea. Ma avverte che una simile innovazione «avrebbe la sua massima efficacia solo se combinata con l’abolizione degli ordini professionali inutili e costosi (per i cittadini e per gli iscritti)».