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Re: MANIFESTAZIONE ROMA 28.11.09 ORE 15 VS CONTRORIFORMA FORENSE

Inviato: dom dic 06, 2009 1:44 pm
da GiovaniAvvocati
COMUNICATO STAMPA

“PRONTI A CANCELLARCI DALLE DIFESE D’UFFICIO PER PROTESTA CONTRO LA RIFORMA FORENSE :LO PROPORREMO NELLA MANIFESTAZIONE DI SABATO A ROMA”

“Tra le iniziative di protesta contro la riforma forense - che abbiamo in mente di proporre ai Colleghi durante la manifestazione di piazza di sabato 28 Novembre 2009 dalle ore 15.30 a Piazza Navona - ci potrebbe essere anche quella di autocancellarci legittimamente dalle liste delle difese d’ufficio e quelle per il gratuito patrocinio ” dichiara il presidente del’Unione Giovani Avvocati Italiani Gaetano Romano.
“La libera decisione del difensore di iscriversi a queste liste è un servizio, che soprattutto i più giovani, offrono ai cittadini. Sappiamo che iniziative come queste potrebbero produrre dei disagi ad una parte del sistema giustizia per i processi futuri, ma non potremmo rimanere passivi di fronte al fatto che c’è davvero la possibilità che quella riforma forense illiberale, antieuropea e medievale approdi nelle aule parlamentari repubblicane.
Vi sono norme aberranti come quella sulla continuità professionale che produrrà un aumento vorticoso di contenzioso processuale ,dato che circa 50.000 avvocati, pur di rimanere iscritti all’albo, saranno costretti ad incardinare cause pretestuose contro i cittadini .
Sempre nell’ottica della minore concorrenza e dell’aumento delle tariffe è l’abolizione sostanziale della possibilità di diventare avvocato cassazionista per anzianità professionale. Il numero di cassazionisti si ridurrà drasticamente obbligando i cittadini a rivolgersi ad un numero ristretto di patrocinatori in cassazione che saranno liberi di applicare un tariffario altamente oneroso.
Indice dell’ ispirazione autoritaria che connota la riforma è l’incredibile previsione della possibilità per il Consiglio Nazionale Forense di proporre al Ministro della Giustizia i regolamenti attuativi della riforma medesima. Il Consiglio Nazionale Forense è considerato ,anche dall’Unione Europea, un’associazione di imprese, che quindi per noi è in concorrenza con i Suoi iscritti, gli studi professionali, che sono anch’esse imprese.
In definitiva la riforma approvata in commissione giustizia senato produrrà un aumento delle tariffe per i consumatori e le imprese, spese e nuove incombenze per la base della classe forense ed un aumento del contenzioso processuale.
La manifestazione non si svolgerà a mezzo corteo, perché - per questa prima nostra protesta pubblica contro la riforma forense – non abbiamo alcuna intenzione di arrecare disagi ai cittadini romani.
Sabato 28 novembre dalle ore 15.30 a Roma a Piazza Navona avrà inizio la prima di una serie di manifestazioni nazionali e locali di avvocati e cittadini, oltre che altre iniziative democratiche di protesta se la controriforma proseguirà nel suo iter parlamentare” conclude il presidente dell’ UGAI Gaetano Romano.

Re: MANIFESTAZIONE ROMA 28.11.09 ORE 15 VS CONTRORIFORMA FORENSE

Inviato: dom dic 06, 2009 2:05 pm
da GiovaniAvvocati
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/p ... icle=OH36S
Riforma avvocati, no di Confindustria
Professionisti Il coordinamento delle 213 associazioni professionali: rischio concorrenza sleale dopo l' apertura delle frontiere
Riforma avvocati, no di Confindustria
«L' esclusiva degli ordini è un danno enorme». Lupoi (Colap): vogliamo il riconoscimento

ROMA - .............Oggi pomeriggio, in piazza Navona, protesteranno anche i giovani avvocati dell' Ugai ................

Re: MANIFESTAZIONE ROMA 28.11.09 ORE 15 VS CONTRORIFORMA FORENSE

Inviato: lun dic 07, 2009 1:19 pm
da GiovaniAvvocati
http://www.aduc.it/notizia/manifestazio ... 114207.php

'Oggi 28 novembre dalle 15.30 l'Unione dei Giovani Avvocati Italiani manifestera' in Piazza Farnese, a Roma, nonostante i disagi dovuti allo spostamento della sede della manifestazione (prevista originariamente a Piazza Navona) dando voce ai cittadini consumatori, ai giovani, agli studenti ed agli avvocati per esprimere pubblicamente il proprio 'no' alla controriforma forense voluta dal Ministro Alfano e dalle gerarchie ordinistiche'. E' quanto afferma il Segretario dell' Unione Giovani Avvocati Italiani, Ivano Lusso.
'La manifestazione nazionale, organizzata nell'imminenza dell'approvazione della riforma - spiega - e' solo la prima forma di protesta, estemporanea, a cui seguiranno ulteriori iniziative piu' incisive. Una delegazione simbolica lascera' possibilmente Piazza Farnese, alle ore 16, per consegnare, nello spazio antistante Palazzo Chigi, le proprie toghe in segno di protesta contro la riforma forense'.
'La controriforma forense - sottolinea Lusso - approvata in Commissione Giustizia al Senato della Repubblica, farebbe retroagire il sistema professionale italiano al periodo pre-liberalizzazioni del governo Prodi. Danneggiati dalla riforma saranno non solo i circa 50.000 gli avvocati (perlopiu' giovani) cancellati dagli albi professionali (a causa della normativa sulla continuita' professionale), ma studenti, tirocinanti, consumatori ed imprese.
Hanno sostenuto la manifestazione Stefano Fassina, a nome della segreteria del Pd, i giovani del Pd, i giovani dell'Idv, i Radicali Italiani, l'Udu, le associazioni dei consumatori (Federconsumatori, Movimento Consumatori, Cittadinanza Attiva, Codici), Studenti Luca Concioni'.

Re: MANIFESTAZIONE ROMA 28.11.09 ORE 15 VS CONTRORIFORMA FORENSE

Inviato: gio dic 10, 2009 1:04 pm
da GiovaniAvvocati
Politicamente scorretto
Il blog di Davide Giacalone


I giovani italiani sono in “regressione”
Sempre più analfabeti e raccomandati crescono…

Davide Giacalone


Stiamo allevando un banco d’analfabeti, che nella vita aspirano ad essere raccomandati. Non potendo tutti lanciarli nella vita politica e sindacale, né tutti destinarli all’esposizione mediatica delle carni, vorrà dire che, dopo averli diplomati ed eventualmente laureati, essendo escluso che competano nel mercato globale, li si manterrà con la spesa sociale. Se i giovani avessero coscienza di ciò e rispetto di sé, ce li ritroveremmo tutti in piazza, a reclamare la cacciata di una classe dirigente che li sta affamando, culturalmente ed economicamente. Invece, se ne vedono pochi, a protestare, e per le cose sbagliate. Come se la loro grande aspirazione sia quella d’essere più ignoranti e raccomandati dei padri.

Secondo il rapporto 2009 della Commissione Europea, dedicato al tema dell’educazione, il 50,9% dei nostri giovani, fra il 15 ed i 18 anni, è incapace di capire quel che legge. Arrivano in fondo alla pagina senza coglierne il significato. Un ritardo mentale indotto da una scuola non selettiva, e coltivato nel vuoto culturale del mondo frequentato. La nostra, vecchia, Tv dei ragazzi trasmetteva “Chissà, chi lo sa”, con Febo Conti, ora si guardano dei guitti che amministrano il gioco dei minorati: quale pacco sceglie? Contano le natiche, non i lobi cerebrali. Si può puntare sull’altra metà, sperando che ai deficienti s’accompagnino i geniali? Nemmeno, perché anche nella fascia dell’eccellenza i nostri bravissimi sono meno della media europea. Ci stiamo suicidando, insomma, ma nel totale disinteresse.

E non basta, perché la stessa Commissione osserva che “l’Italia ha un trend stabilmente negativo, anziché migliorare nelle performances di lettura, i giovani italiani sono in regressione”. Significa che la nostra ricchezza nazionale, finché c’è, alimenterà generazioni di consumatori, ma non è investita nel promuovere i migliori e lanciare nostri protagonisti nel mondo. Siamo ricchi abbastanza da non doverci disperare, ma abbiamo perso l’orgoglio per darci da fare. Non stupisce, a questo punto, quel che emerge dall’ultimo rapporto Censis: quasi l’80% dei giovani, sempre fra i 15 ed i 18 anni, si chiede che senso abbia stare a scuola, mentre il 91,6 è convinto che, per trovare lavoro, sarà utile chi si conosce, non quel che si sa. Conta la raccomandazione, non la preparazione. E non hanno neanche torto, perché così stanno le cose se si uccide la meritocrazia.

Con ciò, il nostro torna ad essere il Paese delle corporazioni, ma non più in senso medioevale, quando servivano per tramandare il sapere, bensì peggiore, destinato a perpetuare la protezione ed il privilegio. Un pessimo segnale l’ho colto vedendo le organizzazioni degli avvocati sbavazzare appresso ad una riforma della professione forense che serve solo a proteggere chi è dentro e fare marameo a chi è fuori. Nonostante i problemi drammatici della giustizia italiana, alla fin fine la pressione lobbistica si scarica su roba come i minimi tariffari ed il patto di quota lite. Sapete cosa significa? Che neanche nelle professioni s’è allevata classe dirigente, solo istinto digerente.

E’ una brutta cosa che si lasci un direttore universitario, Pier Luigi Celli, suggerire al figlio di andare via, supponendo per lui impossibile l’arrampicata, politicamente favorita e coperta, di cui il genitore s’è giovato. Invece di battersi per un’università meritocratica e selettiva, per l’abolizione del valore legale del titolo di studio, per la privatizzazione e gli aiuti ai meritevoli, Celli suggerisce al pargolo di andare altrove. Poi ci ha fatto sapere che, tanto, il figlio rimane. E ti pareva! Ma quando i bravi vanno via il Paese s’impoverisce. S’è messa in cattedra gente incapace di capire l’evidente.

Ed è sintomo di stagnazione fetente il fatto che si possa serenamente proclamare, come, da ultimo, ha fatto la romana Banca di Credito Cooperativo, che se i genitori mollano il posto si è pronti ad assumere i figli. E non solo: anche i nipoti, i fratelli ed i cugini. Accordo valido per due anni. Il posto di lavoro frutto d’un vincolo di sangue. L’ovulazione corporativa che incontra lo spermatozoo della conservazione.

Ma dove sono i giovani pronti a protestare, perché la loro scuola li rende incapaci di leggere e capire? Dove i giovani avvocati decisi a reclamare una professione, e non una rendita (per giunta, da spartire in troppi)? Dove gli universitari che all’estero vogliano mandare i loro direttori e rettori? Dove gli aspiranti bancari che hanno sbagliato a scegliersi i genitori? In piazza vedo solo gente che insegue un incubo ideologico, che coltiva il livore contro il nemico politico, che accarezza il sogno di trovarsi al posto degli altri. Vedo forze che muoiono dalla voglia di distruggere, ma non sanno da che parte cominciare per costruire. Siamo la sesta o la settima potenza economica del mondo, ma inseguiamo più le foie di chi vuol consumare che di chi vuol produrre. Speriamo che ciò non c’impoverisca, ma già c’immiserisce.

Pubblicato da Libero

» 09-12-2009

Re: MANIFESTAZIONE ROMA 28.11.09 ORE 15 VS CONTRORIFORMA FORENSE

Inviato: gio dic 10, 2009 1:43 pm
da GiovaniAvvocati
http://www.uniconsum.it/notizie-utili/3 ... ?task=view
Sabato 28 novembre dalle ore 15.30 l'Unione dei Giovani Avvocati Italiani (UGAI) ha organizzato una manifestazione in Piazza Navona a Roma per esprimere il proprio dissenso alla controriforma forense. Si tratta infatti di una riforma favorevole alle gerarchie ordinistiche ma contro la base della classe forense, i consumatori ed il sistema produttivo italiano.

L'UGAI stima che saranno circa 50.000 gli avvocati cancellati dagli albi professionali a causa dell' illiberale normativa sulla continuità professionale. Ciò comporterà che gli avvocati a rischio incardineranno cause, anche pretestuose, con gravissimo danno per il sistema giustizia e per i cittadini. Inoltre non è trascurabile il fatto che si assisterà ad un aumento delle tariffe a causa del diminuito numero di avvocati iscritti agli albi.

L'UGAI auspica la presenza alla manifestazione di tutte le associazioni dei consumatori perchè la controriforma forense mira a scaricare sui consumatori e sulla base degli avvocati i costi derivanti dalla necessità di dare ancora più poteri a quei carrozzoni burocratici chiamati "ordini professionali".

Re: MANIFESTAZIONE ROMA 28.11.09 ORE 15 VS CONTRORIFORMA FORENSE

Inviato: gio dic 10, 2009 1:44 pm
da GiovaniAvvocati

Re: MANIFESTAZIONE ROMA 28.11.09 ORE 15 VS CONTRORIFORMA FORENSE

Inviato: dom dic 13, 2009 12:37 pm
da GiovaniAvvocati
http://www.ivanscalfarotto.it/?p=4651
VicePresidente PD
Non è un paese per giovani (avvocati)
Nel disastro di un mercato del lavoro che mette i giovani italiani in una situazione dove anche la dignità (oltre che il diritto) pare persa per sempre, i giovani professionisti, e gli avvocati tra di loro, sono tra i più vessati e derelitti. Costretti a anni e anni di pratica, ad un esame in alcune sedi praticamente impossibile (vedi alla voce Gelmini), pagati nulla o quasi nulla e senza nessun diritto, messi nelle condizioni di non misurarsi mai con il mercato, protagonisti di un meccanismo di casta dove la professione si passa il più delle volte di padre in figlio, i giovani avvocati sono scesi in piazza per contrastare una proposta di riforma delle professioni che li penalizza ancora, rafforzando ulteriormente il ruolo di quei vecchi e inspiegabili arnesi che sono gli ordini professionali. Chiunque abbia a cuore l’apertura e la modernizzazione di questo paese non può che solidarizzare con loro.

Re: MANIFESTAZIONE ROMA 28.11.09 ORE 15 VS CONTRORIFORMA FORENSE

Inviato: lun dic 14, 2009 4:45 pm
da GiovaniAvvocati
http://www.blogonomy.it/2009/11/30/prof ... anno-nero/
.........sugli avvocati incombe la scure di una riforma “corporativa” e “per censo”, voluta dall’Oua, Organismo unitario dell’avvocatura, e dal suo padre padrone Maurizio De Tilla, ma fortemente avversata sia dall’Unione delle camere penali italiane, che contestano tout court che l’Oua rappresenti altri che sé stessa, sia dai civilisti. Fare infatti decadere dal diritto di svolgere il proprio lavoro chi non raggiunge un determinato reddito annuo appare una cosa un po’ illogica nel momento che tutti in Italia tirano i remi in barca. Ma tant’è. Sabato comunque i giovani avvocati sono scesi in piazza non tanto contro il governo e non solo contro questa riforma, ma proprio contro l’Oua di De Tilla. Ne vedremo e sentiremo delle belle..........

Re: MANIFESTAZIONE ROMA 28.11.09 ORE 15 VS CONTRORIFORMA FORENSE

Inviato: lun feb 08, 2010 9:16 pm
da GiovaniAvvocati
http://www.newslinet.it/notizie/riforma ... stuosi-imp

Riforma forense: Unione Giovani Avvocati Italiani: rischio aumento contenziosi pretestuosi. Imprenditori e consumatori compatti: no esclusiva consulenza legale


"Dall’opposizione spontanea di migliaia di avvocati - anche attraverso i social networks - la protesta contro la riforma della professione forense all’esame del Senato (atto S/601) si è trasferita a Piazza Farnese a Roma sabato 28 novembre".
L'Unione Giovani Avvocati Italiani, la rappresentanza dei giovani legali che insieme alla quali totalità delle associazioni imprenditoriali e dei consumatori si è messa di traverso alla corporativistica riforma forense, tira le somme della manifestazione di protesta di fine novembre. "Per la prima volta nella storia repubblicana i giovani avvocati italiani sono scesi in piazza", precisa il presidente UGAI, l'avvocato Gaetano Romano. "Si tratta, a nostro parere, di un’innovazione diretta contro gli iscritti all’albo e favorevole ai componenti degli ordini. È triste notare che – con la riforma contro la base degli avvocati – il Governo stia tradendo una categoria che con molta probabilità ha votato in modo quasi compatto l’attuale maggioranza parlamentare. Un tale atteggiamento non può essere condiviso dalla base". Romano mette poi in guardia sugli effetti verso i consumatori che avrebbe l'approvazione del progetto di legge: "La riforma prevede altre norme come quella sulla continuità professionale che produrrà un aumento vorticoso di contenzioso processuale, dato che circa 50mila legali, pur di rimanere iscritti all’albo, saranno costretti, negli anni futuri, a incardinare cause pretestuose contro i cittadini". Tra le proposte uscite dalla manifestazione di Piazza Farnese dei giovani avvocati, cui ne seguiranno altre a livello locale e nazionale, c’è anche quella di autocancellarsi legittimamente dalle liste delle difese d’ufficio e quelle per il gratuito patrocinio. La riforma forense grava i difensori d’ufficio di nuovi oneri mentre lo Stato deve ancora agli iscritti alle liste del gratuito patrocinio le spettanze economiche da mesi. "La libera decisione del difensore di iscriversi a queste liste è un servizio, che soprattutto i più giovani, offrono ai cittadini. Sappiamo che iniziative come queste potrebbero produrre dei disagi a una parte del sistema giustizia per i processi futuri, ma non potremmo rimanere passivi di fronte al fatto che c’è davvero la possibilità che quella riforma contro la base degli avvocati approdi nelle aule parlamentari di una Repubblica democratica", chiosa Romano. Ma i giovani avvocati non sono soli nella protesta contro la casta giuridica. Pur con motivazioni diverse (l'impossibilità per le grandi aziende di gestire uffici legali interni) anche Confindustria contesta una riforma che riporta indietro di decenni il nostro paese, disarmandolo davanti alla competizione economica mondiale. Il no secco è poi pervenuto, praticamente all'unanimità, dalle associazioni di consumatori e di categoria, cui, con la riforma, sarebbe impedita l'erogazione di servizi di consulenza legale ai propri associati/iscritti. Niet anche dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), che ovviamente vedrebbe azzerata la possibilità di fornire supporto legale alla clientela. Una massa enorme, compatta e qualificata di no, che ha fatto fare una parziale marcia indietro a Maurizio De Tilla, presidente dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura ‘OUA’, che ha dichiarato pochi giorni fa: “Imprenditori e avvocatura non possono essere in conflitto tra di loro: ferma restando la consulenza legale esclusiva, si può dare la possibilità alle associazioni di categoria ed agli enti esponenziali di svolgere attività di consulenza nei confronti dei propri iscritti ed associati”. “Così si può chiudere ogni questione controversa" - ha aggiunto De Tilla - "in attesa che in aula al Senato si proceda entro fine anno all'approvazione della riforma della professione forense”. Una retromarcia ingranata anche da Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense, che ha spiegato: “Ogni specificazione sulla riserva della consulenza legale che fughi gli equivoci in cui sono incorse Confindustria e le altre associazioni ci trova favorevoli. Infatti, il Cnf ha sempre sostenuto che l'esclusiva non si estendeva alla consulenza prestata dalle associazioni imprenditoriali ai propri iscritti o dalle società per le consorelle dello stesso gruppo. L'esclusiva non compromette la consulenza legale offerta da società appartenenti allo stesso gruppo societario o dalle associazioni a favore dei propri iscritti”. Ma non basta affatto: gli imprenditori e i consumatori non vogliono assolutamente cedere sull'esclusiva della consulenza legale. Altrimenti, fanno sapere, sarà battaglia durissima in Parlamento. E, col governo già traballante, il rischio serio per la lobby forense è di veder sfumare una riforma che sembrava ormai a portata di mano.

Re: MANIFESTAZIONE ROMA 28.11.09 ORE 15 VS CONTRORIFORMA FORENSE

Inviato: lun feb 08, 2010 9:22 pm
da GiovaniAvvocati
http://www.reportonline.it/201001274057 ... zione.html
La legge "cancella avvocati" e la civile e corretta protesta dei giovani legali italiani contrari alla sua approvazione.
Mercoledì 27 Gennaio 2010 20:53 Eugenio Gargiulo

Legge “cancella avvocati” che non raggiungono un reddito minimo “fatturato”, e che non svolgono la professione in modo continuativo : “monta” la protesta dei giovani legali in tutta Italia
In tutta Italia si è mobilitata la civile e corretta protesta dei “giovani avvocati”, nonchè di quei “legali” che esercitano saltuariamente la professione, contro il disegno di legge, contenuto nella più ampia cosiddetta "Riforma Alfano" , in tema di giustizia , che ha come finalità principale la cancellazione dall’albo degli avvocati di tutti quei professionisti che, nel corso dell’anno fiscale, non abbiano “fatturato” per un minimo reddito, deciso di volta in volta dai vari Ordini Forensi territoriali, o che gli stessi Consigli dell’Ordine abbiano “riscontrato” non esercitare il “mestiere di avvocato” in modo continuativo .

La norma in questione , contenuta nel disegno di legge attualmente al vaglio della Commissione Giustizia al Senato, è una norma palesemente classista ed illiberale, ed è stata, subito, “ribattezzata” ironicamente con la definizione di “legge sfolla-avvocati”, poiché propone, per l’appunto, la cancellazione dall’albo dell’Ordine Forense di appartenenza di quei legali che non raggiungano un minimo di guadagno annuale.




L’introduzione di tale norma è stata “giustificata” da chi l’ha “ideata” , “spacciandola” come un utile sistema per contrastare l’evasione fiscale della classe forense, ma rischia, in realtà, esclusivamente di “tagliare fuori dal mercato del lavoro” i giovani avvocati che, fisiologicamente, durante i primi anni della loro professione, non possono sperare di guadagnare chissà quanto, perché non possono “contare e fare affidamento” su una sufficiente clientela, capace di assicurare loro un minimo di entrate reddituali annue garantite . E che dire di quegli avvocati che ,anche non più giovani, non esercitano la professione in modo continuativo e tale da garantirgli sufficienti entrate per i più svariati motivi , come l’occuparsi in modo principale di altro nella vita o, cosa ancor più grave, per seri motivi di salute.

Correttamente, da più parti, è stato osservato che gli evasori, tra gli avvocati , non si rinvengono tanto nelle categorie dei giovani legali ,quanto più in quei loro “colleghi” che ,magari, dichiarano un reddito da 30 mila euro l’anno, ma possono poi permettersi l’affitto di uno studio ampio ed elegante in pieno centro a Roma, o a Milano.

La norma, “pomo della discordia” tra colleghi più titolati ed anziani con quelli appena “affacciatisi” nel non più “dorato mondo dell’avvocatura” , appare ,senza ombra di dubbio, ingiusta e, probabilmente, “anticostituzionale” , poiché tende a “sottrarre” un titolo professionale e “culturale”, che non è stato “acquistato”, come una qualsiasi “licenza di vendita commerciale” , bensì è stato “guadagnato” tramite il superamento di un esame di stato , tutt’altro che semplice, e che “porta via”, nella migliore delle ipotesi (ovvero quando non si è bocciati, e quindi lo si debba “ripetere” l’anno successivo) ben tre anni di vita di un giovane laureato in giurisprudenza, che intenda “acquisire” il “nobile titolo di avvocato”.

Se “passasse” questa norma non sarà più possibile,quindi, per un qualsiasi avvocato neppure decidere quanto e come lavorare, quante cause seguire, e quando voler esercitare, poiché ,per legge, gli Ordini potranno decidere chi cancellare dall'albo degli avvocati in base a criteri di reddito territoriali, preventivamente fissati all’inizio dell’anno.

Ma molti altri sono i motivi a sostegno della protesta dei giovani legali contro questa assurda riforma , come , ad esempio, l’ingiustificato aumento del controllo fiscale "autoritario" sui redditi degli avvocati da parte degli Ordini che , secondo la proposta del Consiglio Nazionale Forense, potranno, se passerà la legge de quo, consultare anche gli Uffici Tributari, con grave violazione della “privacy” dei singoli professionisti iscritti negli albi.

Quei grandi studi legali,poi, che non vorranno aumentare la retribuzione nei confronti dei “colleghi avvocati dipendenti” , garantendogli quel minimo reddito utile previsto dalla "Riforma Alfano", potranno impedire, di fatto, a questi ultimi di potere rimanere iscritti nell'albo degli avvocati, eliminando potenziale futura concorrenza e “prendendo per la gola” chi voglia continuare a “far parte” dello staff di quello studio professionale.

Una delle gravi conseguenze della norma, dal punto di vista deontologico, potrebbe ,inoltre, essere la “corsa all'accaparramento di clientela” che si innescherebbe , con grave turbamento dei rapporti di civile convivenza tra colleghi, al fine di evitare la “ghigliottina” della cancellazione a fine anno per il mancato raggiungimento del reddito minimo.

In Italia è la seconda volta che rischia di entrare in vigore una legge che “agevola” la cancellazione di avvocati dall’albo: la prima volta capitò per gli avvocati italiani-ebrei a seguito della promulgazione delle cosiddette “leggi razziali”; la seconda potrebbe accadere qualora sia approvato il testo attualmente in Commissione Giustizia al Senato.

Ecco perché soprattutto le associazioni rappresentative dei “giovani avvocati italiani” come l’ U.G.A.I. (Unione Giovani Avvocati Italiani - vedi www.ugai.it) hanno invitato ed esortano i “colleghi” ad inviare e far inviare fax di protesta contro tale legge, in primo luogo, al numero 06 6791131 (uno dei fax della Presidenza del Consiglio dei Ministrii); ma anche,in aggiunta, al numero di fax 06.68897951 (uno dei fax del Ministro della Giustizia On. Angelino Alfano); ed infine

ai numeri 06 67063660 (Commissione Giustizia del Senato) ed 06 6795350 (Commissione Giustizia della Camera) con oggetto “Avvocati uniti contro la cancellazione dall'albo per mancata continuità professionale e reddito minimo fatturato conseguito”.

Questo Governo aveva promesso una riforma della Giustizia che assicurasse tempi più rapidi e certezza del diritto, nonché più posti di lavoro per i giovani. Invece di rispettare tali “proclami elettorali” ,magari, assumendo giovani laureati ed avvocati come cancellieri di Tribunale e Giudici Onorari , il Parlamento sta solo per “introdurre” termini di decadenza per i processi, senza aumentare il personale nei Palazzi di Giustizia; ed ora cerca ,perfino, di “cancellare” un titolo professionale che , quanto meno, consente a qualche giovane laureato di avere la “potenzialità” di “mettersi in tasca qualcosa” esercitando il nobile ed antico “mestiere” di avvocato!

Foggia, 27 gennaio 2010

Eugenio Gargiulo
eucariota@tiscali.it