Pagina 1 di 2

Sono stato davvero costretto a lasciare l'avvocatura

Inviato: sab set 25, 2010 5:15 am
da Angelo Castorelli
Non bastava lo sfruttamento da parte dei "dominus" precedenti, fin dai tempi della pratica obbligatoria, o dei clienti.
Una situazione analoga di sistematico sfruttamento, approfittamento della buona fede, avarizia e abuso si è riprodotta, in una misura elevata alla "quadratica" potenza (come minimo), nei confronti addirittura della donna che amavo, sinceramente e con tutto il mio cuore.
Io l'avevo conosciuta fin dal periodo immediatamente successivo alla laurea, nell'ormai molto lontano 1994, a un corso di preparazione proprio per l'esame di abilitazione forense; in quella sede, lei aveva già potuto notare (e anche personalmente beneficiare, ma all'epoca in misura ancora un pochino "ragionevole") la mia marcata disponibilità e "inclinazione" a fare favori, ad esempio a distribuire appunti, a prestare o regalare libri, a redigere e preparare e "sbobinare" lezioni e dispense, e anche a dare passaggi in macchina.
Ma i nostri rapporti non erano tanto stretti all'epoca (lei era fidanzata e prossima alle nozze). Lo sono diventati in seguito, alcuni anni dopo, e cioè nel 2002, quando il suo matrimonio era ormai in crisi e lei aveva chiesto già la separazione. A me lei piaceva, anche perchè era affabile formalmente nei miei confronti, e così-per farmi benvolere da lei-ho iniziato a farle una serie incredibile, sempre crescente (in misura proprio "esponenziale") e "inarrestabile" di favori, regali, cortesie e piaceri di ogni tipo (e in primis di tipo professionale, mettendomi gradualmente e progressivamente col tempo interamente al suo servizio e finendo quindi di fatto per lavorare-naturalmente gratis- solo per lei), in un crescendo e una "escalation" senza freni e senza limiti (che scaturiva dalla sua continua richiesta appunto di queste mie "cortesie" e favori, senza però dare e nemmeno pensare mai di dare nulla in cambio: poteva bastare,per giustificare il tutto, il fatto che io fossi così dichiaratamente e perdutamente innamorato di lei..), che mi ha costretto-alla lunga-di fatto a abbandonare la professione, cancellandomi dall'albo, come unica-ancorchè drastica e "estrema"-soluzione per fuoriuscire da questa storia e liberarmi da questa schiavitù.
Non è facile raccontare tutti i risvolti principali di questa triste vicenda, e non basta certamente un solo post.
Però sono davvero contento di essere riuscito adesso a iniziare a parlarVene, Amici carissimi, e nella sezione del Forum appositamente dedicata a argomenti di questo tipo, come ho già fatto anche in altri Forum, dove ho ricevuto generose e davvero numerose manifestazioni e dichiarazioni di solidarietà e di ascolto di cui avevo davvero profondamente bisogno e che mi hanno semplicemente e fortemente commosso. Cordiali saluti, a presto!!!!!

Re: Sono stato davvero costretto a lasciare l'avvocatura

Inviato: dom set 11, 2011 12:02 am
da Angelo Castorelli
Ma, come spesso capita nella vita, questa dura e amara esperienza di delusione sentimentale e professionale è stata preceduta da un'altra esperienza originaria traumatica, che ha segnato il mio debutto sulla scena professionale forense.
Ero infatti laureato da circa un anno quando ricevetti una telefonata da parte di un mio cugino che faceva politica e che mi proponeva di fare un ciclo intero di lezioni private a una sua conoscente, una sua "cliente" politica.
Questa ragazza doveva sostenere l'esame di diritto civile, davvero molto, molto difficile presso la nostra sede universitaria.
Lei praticamente non aveva mai, mai studiato, in quanto super-raccomandata e privilegiata e furba e lo stesso esame di diritto privato le era stato-letteralmente-regalato...

Re: Sono stato davvero costretto a lasciare l'avvocatura

Inviato: dom set 11, 2011 3:49 pm
da Angelo Castorelli
'E purtroppo evidentemente uno scandalo e un'ignominia che ci siano persone che, come questa ragazza, puntino alla laurea (e la ottengano) e alla carriera susseguente senza alcuno sforzo e merito..ma purtroppo così va la vita..o almeno così andava negli anni 90, quando purtroppo quel mio cugino mi mandò a fare il precettore privato a casa di questa ragazza..
Io ero un secchione puro, uno che aveva sempre, solo e unicamente studiato e sgobbato sui libri, fin dalla scuola elementare. Come tutti i secchioni "buoni" ovvero disponibili, ero sempre stato sfruttato dai compagni,e, come tutti i secchioni imbranati, non ero mai stato fidanzato, con l'unica eccezione di una sola esperienza sentimentale molto fugace e effimera in terza liceo classico con una compagna di scuola, che però-giovinetto- mi aveva profondamente segnato (e quindi proprio non avevo bisogno di nuove delusioni!!).
Lei era una che non aveva mai studiato (incredibile ma vero..); all'università statale, era riuscita fino a quel momento a superare tutti gli esami senza studiare, solo in forza delle raccomandazioni integrali che riusciva a procurarsi (quando si dice la meritocrazia..).
Ma adesso, la sua marcia allegra e disinvolta e trionfale verso la tanto agognata laurea rischiava bruscamente e inesorabilmente di arrestarsi, all'impatto con l'esame di diritto civile. La stessa docente esaminatrice di diritto privato che le aveva regalato l'esame, al momento di congedarla dopo la poco eroica e memorabile seduta d'esame le aveva detto, come un monito fatale, come un "apres moi le deluge" alla Luigi XV, "adesso voglio proprio vedere come farà con diritto civile..".

Re: Sono stato davvero costretto a lasciare l'avvocatura

Inviato: lun dic 05, 2011 11:30 pm
da Angelo Castorelli
Ma lo sfruttamento da parte di questa studentessa abulica è stato niente rispetto allo sfruttamento veramente totale e cinico-per usare un eufemismo-da parte della collega superopportunista e senza alcuno scrupolo di cui ho parlato nel mio primo messaggio

Re: Sono stato davvero costretto a lasciare l'avvocatura

Inviato: mer dic 21, 2011 7:38 pm
da Angelo Castorelli
Una collega che voleva fare la furba a oltranza, sfruttando i miei sentimenti profondi e sinceri tante volte dichiarati verbalmente nei suoi confronti, e manifestati attraverso un numero ciclopico e sesquipedale di regali (ad esempio pacchi interi di libri di tutti i generi fatti recapitare direttamente a casa, per lo più attraverso uffici di spedizioni private, cd musicali, videocassette e dvd, e così via) e di attenzioni diligenti di tutti i tipi (telegrammi poetici e biglietti di auguri illustrati e tutti i libri della serie "i libri del cuore" e fasci di fiori ad ogni occasione potenzialmente romantica:san Valentino, festa della donna, domenica delle Palme, Pasqua, compleanno, onomastico, e così via, sms immancabili con il pensiero della sera, ecc.), sia per lei che per tutti i suoi familiari..
Ma a lei interessava prettamente che, grazie a questo mio debole sentimentale nei suoi confronti, le facessi favori professionali di ogni tipo e sacrificio e entità, di cui aveva sempre bisogno..e mi guardava pure sistematicamente dall'alto in basso, mi trattava male e mi usava e "portava in giro" e sfruttava solo..
chi non avrebbe sofferto (e soffrirebbe ancora) tantissimo-e in maniera lancinante e indicibile- al posto mio?

Re: Sono stato davvero costretto a lasciare l'avvocatura

Inviato: dom ott 13, 2013 7:09 pm
da Angelo Castorelli
Purtroppo c'è stata una vicenda ancora e ben più grave e scottante, che è iniziata una sera di novembre di ormai sei anni fa, appunto nel 2007, quando un infausto collega mi portò fin sotto casa una studentessa, ormai sulla soglia dei 30 anni, che, da due anni, era bloccata sull'esame di diritto privato, dopo aver sostenuto non più di una manciata di esami, con una media poco brillante.

Re: Sono stato davvero costretto a lasciare l'avvocatura

Inviato: ven ott 18, 2013 3:10 pm
da Angelo Castorelli
Purtroppo questa studentessa aveva maturato l'idea di superare l'esame di diritto privato, e di fare anche tutti gli esami successivi, fino all'esame di laurea, grazie a me, sulle mie povere e travagliatissime spalle. E purtroppo è riuscita nell'"originale" e evidentemente per me onerosissimo intento

Re: Sono stato davvero costretto a lasciare l'avvocatura

Inviato: ven ott 18, 2013 8:29 pm
da Angelo Castorelli
Ne è scaturita una vicenda veramente dura e estrema, anche forse interessante,nel suo genere, ma di essa però vorrei parlare in forma rigorosamente anonima, e assolutamente non riconducibile alle persone reali che ne sono state le esiziali protagoniste, perchè sinceramente di queste-da cui sono stato pesantemente minacciato più volte-ho molta paura

Re: Sono stato davvero costretto a lasciare l'avvocatura

Inviato: dom nov 24, 2013 8:12 pm
da Angelo Castorelli
Dopo quella sera di novembre di sei anni fa, in cui quell'oltremodo infausto collega me la portò fin sotto casa, con la partecipazione anche di altri, quella studentessa cominciò a tampinarmi, con una petulanza pari solo all'interesse che aveva nei miei confronti. Una sera successiva, quando queste persone vennero di nuovo a bussarmi a casa, non risposi al citofono e mi feci negare al telefono da mia mamma. Ma quella ragazza prontamente mi "ricatturò", perchè appunto c'erano questi "amici" comuni, questi miei improvvidi colleghi, "traditori" proprio anche nel senso letterale e etimologico della parola, che mi "ribeccarono" in un bar molto accorsato della cittadina vicina, dove mi ero recato un sabato pomeriggio successivo, assieme ai miei amici del calcio, dopo la rituale partitella settimanale scaccia-pensieri. Alcune volte veramente nella vita veramente non sembra esserci nessuno scampo al Male, fino alle conseguenze che sembrano essere fatalmente le più estreme e drammatiche e sconsolate e ingiuste...

Re: Sono stato davvero costretto a lasciare l'avvocatura

Inviato: gio dic 19, 2013 5:34 pm
da Angelo Castorelli
Dopo che aveva insistito pervicacemente per ben sei mesi, alla fine di giugno del 2008 questa studentessa mi convinse finalmente ad aiutarla all'Università. Stavamo recandoci, ovviamente con la mia macchina,ma con lei al volante (perchè anche questa è stata una caratteristica costante di tutta questa annosa vicenda, e cioè che lei e i suoi non solo si facevano scorrazzare con la mia macchina in lungo e in largo, fino ai confini e limiti estremi della nostra Regione, ma guidavano sempre loro la mia macchina, con la scusa che ero "lento"), nella cittadina in alta montagna che si trova in un'altra provincia, molto lontano dalla nostra zona, a 1 ora e mezzo circa di macchina,dove ha la residenza formale, assieme al fratello, allo scopo di far risultare quella come una prima casa, a scopo fiscale (mentre invece lei ovviamente abita, con suo fratello, a casa dei genitori, nel paese vicino al mio). Durante quel fatale viaggio la studentessa non solo mi strinse definitivamente perchè la aiutassi all'Università, ma mi disse anche-in modo abbastanza accorato- che stava indietro, che era ormai prossima alla soglia dei 30 anni, e che aveva bisogno di imboccare una "corsia preferenziale" e semplificata verso la laurea. Mi fece come esempio proprio quell'infausto collega che me l'aveva presentata sei mesi prima, quello che aveva avuto il ruolo principale nel nefasto incontro, che-a suo dire-si era laureato, senza gloria e senza merito, dopo che era rimasto molto indietro, sfruttando la forte agevolazione costituita dagli "esami compattati".