Messaggioda GiovaniAvvocati » lun giu 20, 2011 4:21 pm
IL SOLE 24 ORE
Sulla conciliazione gli Ordini all'attacco
Alle camere di commercio 5mila richieste nei primi 2 mesi
sab. 18 - Conciliatori e professionisti all'offensiva contro le modifiche alla mediazione obbligatoria. A scendere in campo per mettere paletti rigidi al confronto tra avvocatura e ministero della Giustizia e "Sistema conciliazione", l'associazione tra promotori di attivita soluzione stragiudiziale delle controversie (cui aderiscono i consigli nazionali degli ordini dei dottori commercialisti degli ingegneri e dei geometri, Adr notariato, il conciliatore bancario, Unioncamere e il Cnf). In una lettera inviata al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, l'associazione esprime innanzitutto un timore e cioe che alla normativa sulla mediazione possano essere apportate modifiche sostanziali, che produrrebbero áun notevole ridimensionamento della sua portata deflattivaâ. Modifiche che, secondo Sistema conciliazione, riguarderebbero proprio gli aspetti della riforma che piu avevano indotto la maggior parte delle categorie economiche a sostenerne l'introduzione.
Forti le perplessita soprattutto sulle ipotesi di introduzione di un limite di valore per l'obbligatorieta della mediazione e sul vincolo che si profila per l'assistenza legale. áE importante ribadire . scrive Sistema Conciliazione . che l'aver introdotto la condizione di procedibilita individuando come parametro gli ambiti di applicazione della norma invece che il valore della lite, e stata una decisione strategica per il conseguimento di una riduzione strutturale del contenziosoâ.
Infine, áappare piu che coerente la scelta di lasciare alle parti la liberta di decidere se essere assistiti o meno da un consulente. Una diversa previsione, oltre a gravare di costi uno strumento nato con i criteri di economicita, puo risultare controproducente perche puo indurre chi si avvicina alla mediazione a considerare questo percorso come una forma di giudizio e creare delle barriere o delle riserve di utilizzoâ.
E ieri sono stati resi noti i dati sui primi due mesi di operativita della riforma nelle 105 Camere di commercio: sono state ricevute oltre 5mila richieste di conciliazione. Di queste, le 75 Camere gia iscritte al Registro degli Organismi di mediazione del ministero della Giustizia ne hanno gestite quasi 4mila, il 76% delle quali in materie per cui e ora prevista l'obbligatorieta. Complessivamente, sottolinea Unioncamere in una nota, i procedimenti gia definiti risultano 1.633, pari al 43% delle mediazioni depositate presso gli Organismi camerali riconosciuti, e nel 20% dei casi si e raggiunto un accordo soddisfacente per entrambe le parti.
In una circolare, datata 13 giugno, il ministero della Giustizia ha invece precisato le conseguenze del silenzio assenso per quanto riguarda le comunicazioni delle modifiche dei dati sul numero e il profilo dei mediatori e dei formatori e piu in generale sul peso da dare alle numerose dichiarazioni autocertificate che sono previste dalle misure applicative. Con l'avvertenza che il ministero, in un momento successivo potra comunque tornare sui suoi passi e procedere ad accertamenti piu penetranti. Ma la circolare fornisce anche qualche indicazione, in sintonia con il regolamento dell'autunno
scorso, sulla compilazione della modulistica per l'iscrizione degli enti ai registri di riferimento. Cosi, quanto alla sede dell'ente si sottolinea che dovra essere specificato il titolo di godimento, in caso non sia di proprieta; il capitale poi dovra essere effettivamente disponibile, visto che il riferimento a quanto stabilito dal Codice civile per le Srl e puramente indicativo. Ancora sui requisiti dei mediatori la circolare conferma la necessita almeno della laurea triennale oppure l'iscirzione a un ordine o collegio professionale (con esclusione quindi di qualsiasi tipologia di albi ed elenchi).
Indicazioni circostanziate arrivano poi per le pubblicazioni che devono corroborare la preparazione scientifica dei formatori e l'esperienza reale maturata sul campo dai conciliatori.
Il bilancio
5.000 - LE RICHIESTE. Il numero di domande di conciliazione presentato alle 75 Camere di commercio
76% - LE MATERIE. La percentuale di richieste gestite nelle materie oggetto di mediazione obbligatoria
1.633 - LE DEFINIZIONI. I procedimenti gia definiti dalle Camere di commercio dal 21 marzo scorso
20% - IL SUCCESSO. Nel 20% delle controversie e stato raggiunto un accordo attraverso mediatore
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IL SOLE 24 ORE
Nei sistemi stranieri niente obbligatorieta
sab. 18 - L'obbligatorieta della mediazione e un'anomalia tutta italiana, che ápotrebbe decretarne il fallimentoâ. A dirlo, all'unisono, sono i rappresentanti degli Ordini degli avvocati gemellati con quello di Milano. áIn Francia . ha spiegato Thierry Bonnet dell'Ordine degli avvocati di Lione . la legge che regolamenta la mediazione sta per essere approvata: non prevedera alcun tentativo di mediazione obbligatoria, visto che siamo convinti, e lo e anche il legislatore, che le parti possono trovare un accordo solo se scelgono liberamente di rivolgersi a un mediatoreâ.
Stessa convinzione in Germania, dove dopo una sperimentazione di alcuni anni (che imponeva l'obbligo di conciliare per tutte le cause civili fino ai 5mila euro) si e decretato il fallimento dell'automatismo. In Spagna la norma nazionale in arrivo . che dovra poi conciliarsi con le legislazioni regionali vigenti . imporra l'obbligo, ma solo riferito a un incontro preliminare in cui viene presentata alle parti questa soluzione alternativa al giudizio.
La mediazione e prevista anche in Senegal, dove si applica sia al diritto civile, sia al diritto amministrativo sia al diritto penale. áTentare una mediazione in ambito penale . ha spiegato l'avvocato Moussa Sarr . ci aiuta a non ingolfare i tribunali e anche a evitare il sovraffollamento delle carceriâ.
E in Italia? áLa nostra speranza . ha sottolineato il presidente dell'Ordine di Milano, Paolo Giuggioli . e quella di un ripensamento sull'obbligatorieta della conciliazione, sul quale tanto abbiamo insistito con il ministroâ. Al ministero il presidente ha chiesto anche di velocizzare la procedura di approvazione per i nuovi mediatori, vista la mole di istanze arrivate all'organismo di conciliazione: 500 nei primi cinque mesi del 2011, di cui il 96% presentato dal 20 marzo in poi. áOggi . dice Giuggioli . il ministero ci impiega un anno per accertare la qualifica di mediatore. Troppo, considerato l'enorme carico di lavoroâ. Delle istanze presentate dall'inizio del 2011, l'84% riguarda mediazioni obbligatorie (in prevalenza riguardanti controversie su locazione 18%, responsabilita medica 14%, contratti assicurativi 13%, successioni ereditarie 11%).
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ITALIA OGGI
Ordini professionali e Camere di commercio tornano alla carica con il ministro della giustizia
Mediazione, no a stravolgimenti
Prima delle modifiche occorre un adeguato periodo di prova
sab. 18 - No a stravolgimenti della mediazione obbligatoria. Ordini professionali e camere di commercio tornano alla carica contro il ministro della giustizia, Angelino Alfano, che ha avviato un mese fa un canale di dialogo con l'avvocatura, che potrebbe portare, nei prossimi giorni, a modifiche sostanziali del dlgs n. 28/2010: su tutte, l'assistenza legale obbligatoria nei procedimenti di mediazione.
Con una lettera Sistema conciliazione, associazione tra gli enti promotori di attivita di soluzioni alternative delle controversie, chiede infatti al guardasigilli di modificare eventualmente la normativa dopo un adeguato periodo di prova. Intanto, Unioncamere ha diramato ieri i nuovi dati sull'andamento dell'istituto, aggiornati a due mesi dalla sua entrata in vigore, le domande ricevute dalle camere di commercio hanno superato quota cinque mila.
La lettera. Dopo la lettera inviata nei giorni scorsi al Guardasigilli da alcuni ordini, da Unioncamere e da associazioni imprenditoriali, e la volta di Sistema conciliazione, che si rivolge ad Alfano con una nuova missiva. L'associazione (cui aderiscono Adr notariato, i consigli nazionali dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, degli ingegneri e dei geometri, Conciliatore bancario finanziario, Unioncamere e Consiglio nazionale forense, che pero non ha sottoscritto la lettera) teme modifiche sostanziali che produrrebbero áun notevole ridimensionamento della portata deflattivaâ della normativa sulla mediazione obbligatoria. Modifiche che, secondo Sistema conciliazione, riguarderebbero proprio gli aspetti della riforma áche piu avevano indotto la maggior parte delle categorie economiche a sostenerne l'introduzioneâ. L'associazione, inoltre, consapevole del fatto che la normativa sara comunque destinata a ricevere dei correttivi, chiede che ásiano individuati solo dopo un periodo congruo di applicazione della norma ed elaborati con l'intento di accrescere l'efficienza dello strumento piu che tutelare le istanze di questa o quella categoria professionale, in coerenza con quella volonta di cambiamento in piu contesti da ella sottolineataâ. In questo senso, Sistema conciliazione chiede di creare un osservatorio interprofessionale áche recepisca le differenti esperienze e competenze e verifichi sul campo le reali difficolta operative che potranno generarsi con la riformaâ. Per il momento, comunque, via Arenula si e limitata a puntualizzare e restringere le regole per garantire la qualita dei conciliatori e dei formatori, tramite una circolare del 13 giugno scorso (si veda ItaliaOggi di ieri). Che ribadisce la necessita, per diventare mediatore, di possedere un titolo di studio non inferiore alla laurea triennale, o, in alternativa, essere iscritti a un ordine o collegio professionale. Sono esclusi tutti i professionisti iscritti presso albi o elenchi di diversa natura, e cioe le associazioni non ordinistiche.
I numeri delle Camere di commercio. In poco piu di due mesi di operativita della riforma, le 105 camere di commercio, rende noto Unioncamere, hanno ricevuto oltre 5 mila richieste di conciliazione. In particolare, dal 21 marzo al 31 maggio 2011, le 75 camere gia iscritte al registro degli organismi di mediazione del ministero della giustizia ne hanno gestite quasi 4 mila, il 76% delle quali in materie per cui e ora prevista l'obbligatorieta. Complessivamente, i procedimenti gia definiti risultano 1.633, pari al 43% delle mediazioni depositate presso gli organismi camerali riconosciuti, e nel 20% dei casi si e raggiunto un accordo. Nel dettaglio, le mediazioni obbligatorie tra imprese si sono concluse mediamente in 66 giorni. Quelle relative a rapporti di consumo ne hanno invece richiesti, sempre mediamente, 64. Il valore medio nei due casi e stato, rispettivamente, di circa 155 mila euro nelle procedure tra imprese e di 23 mila euro circa in quelle aventi per oggetto controversie in materia di consumo. Delle 3.832 mediazioni gestite dagli organismi camerali, il 33% si e svolto nel Nordest; 27% Nordovest: 25% Centro; e 15% nelle regioni del Sud e nelle Isole. Gabriele Ventura
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DIRITTO E GIUSTIZIA
Mediatori laureati o iscritti agli ordini, organismi ed enti formatori: la stretta del Ministero Giustizia
Sab. 18 - Il Ministero della Giustizia informa gli organismi e gli enti di formazione iscritti. In particolare, per quel che riguarda le comunicazioni sulle modifiche dei requisiti, dei dati e del numero dei mediatori o dei formatori inoltrate dagli stessi enti al ministero, se entro 30 giorni non viene adottato il provvedimento di autorizzazione, si applica la disciplina del silenzio assenso.
Attenzione alla modulistica. Tuttavia, l'amministrazione puo intervenire in un secondo momento áo in via di auto-annullamento o, comunque, attivando quei poteri che sono da porre in relazione alla propria funzione di vigilanzaâ. A tal fine, nella circolare vengono evidenziate alcune ipotesi applicative, in cui si rende necessario richiedere particolare attenzione nella redazione della modulistica.
Va indicata la sede dell'ente. Occorre che sia specificatamente indicato il titolo del godimento nonche, nel caso in cui l'immobile sia in godimento per locazione o comodato, che sia specificamente indicata la data di registrazione dell'atto.
10mila euro di capitale. Il capitale deve essere effettivamente nella disponibilita dell'ente.
Mediatori laureati o iscritti a ordini o collegi professionali. I mediatori devono possedere un titolo di studio non inferiore al diploma di laurea universitaria triennale ovvero, in alternativa, devono essere iscritti in un ordine o collegio professionale. Con riferimento a questo ultimo requisito viene precisato che ánon puo darsi analogo effetto all'iscrizione presso albi o elenchi (di diversa natura)â.
Formatori: tra pratici e teorici. I formatori, invece, devono attestare di avere pubblicato almeno tre contributi scientifici in materia di mediazione, conciliazione o risoluzione alternativa delle controversie (formatori teorici); di avere operato, in qualita di mediatore, presso organismi di mediazione o conciliazione in almeno tre procedure (formatori pratici). In entrambi i casi ádevono attestare di avere svolto attivita di docenza in corsi o seminari in materia di mediazione, conciliazione o risoluzione alternativa delle controversie presso ordini professionali, enti pubblici o loro organi, universita pubbliche o private, nazionali o straniereâ.
Non sono considerate valide le pubblicazioni online. Il contributo dei formatori deve avere la sua rilevanza in quanto costituisce motivo di approfondimento, sotto il profilo tecnico-giuridico, della materia in esame. Inoltre, l'oggetto della pubblicazione deve riguardare specificamente la materia della mediazione, conciliazione o risoluzione alternativa delle controversie. Per quel che riguarda la pubblicazione dello scritto, deve trattarsi di:
- pubblicazioni scientifiche, giuridiche specializzate, a diffusione nazionale dotate di codice Isbn per i libri e Issn per le pubblicazioni in serie;
- pubblicazioni scientifiche, giuridiche specializzate, ufficiali edite o prodotte da organi dello stato, regioni, province, comuni ed enti pubblici.
Come dimostrare di aver svolto lfattivita di mediatore? Al riguardo, la circolare e chiara: ánon puo assumere rilievo qualunque attivita compiuta in sede di procedimento di mediazione, ma solo quella svolta in qualita di mediatore, cioe, quale terzo imparziale al fine di assistere due o piu soggetti nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione della controversia, nella formulazione di una proposta per la risoluzione della controversia, rimanendo, comunque, privo del potere di rendere giudizi o decisioni vincolanti per i destinatari del servizioâ. E necessario che la suddetta attivita di mediatore sia compiuta nei casi in cui il legislatore ha espressamente inteso fornire una specifica regolamentazione, sotto il profilo sia soggettivo, prevedendosi che leattivita di mediazione debba necessariamente svolgersi presso un certo soggetto (organismo) cui e demandato il compito di procedere alleattivita di mediazione; che oggettivo, prevedendosi che in caso di conclusione positiva della conciliazione, il verbale sottoscritto dalle parti e dal mediatore ha valore di titolo esecutivo.
Non basta una semplice affermazione. In conclusione, l'istante non puo limitarsi ad una generica affermazione, ma deve specificamente indicare, nell'ambito della modulistica approvata, quale specifica attivita di mediazione lo stesso ha svolto, presso quale organismo, quando, nonche il numero del procedimento.